Capire la lezione, dare risposte concrete

Capire la lezione, dare risposte concrete

Creato: Thu, 28/02/2013 - 15:42
di: Torino
Capire la lezione, dare risposte concrete

Tempesta, tsunami, bomba. Si sprecano le definizioni coniate per descrivere lo sconquasso prodotto nella politica italiana dal voto del 24 febbraio. Eppure, durante la campagna elettorale sarebbe bastato distogliere lo sguardo dal teatrino delle tv e ascoltare le persone per capire cosa stava maturando e toccare con mano il malessere profondo di un paese impoverito nelle sue condizioni mate­riali di vita e mortificato nei suoi valori condivi.

L'intreccio fra la crisi economica e i suoi ri­svolti sociali e culturali, il dilagare della corruzione e la caduta dell'etica pubblica hanno prodotto un sentimento diffuso di sfiducia nelle istituzioni, se non di vero e proprio rancore verso la politica e i partiti. La rabbia ha prevalso sulla rassegnazione, ma la domanda di cambiamento e di nuova partecipazione non ha trovato risposte sufficienti e convincenti nell'offerta dei partiti tradizionali e si è incanalata verso il Movimento Cinque Stelle.

Il centrosinistra paga ben più della destra populista il sostegno alle scelte impopolari e alle politiche di austerità del governo Monti. Gli elettori lo hanno accomunato fra i responsabili della situazione economica e sociale dimenticando le responsabilità della destra che ci ha portato sull'orlo del baratro. In questo contesto era fatale che una fetta consistente di elettori di sinistra fosse attratta dal messaggio di Beppe Grillo. Un voto di pancia, capace di guardare più all'effetto immediato che alle sue conseguenze.

La protesta ha ragioni sacrosante, ma deve sfociare in un progetto di cambiamento credibile e concreto. La sinistra farebbe un errore gravissimo se sottovalutasse la lezione di questo voto, così come se cedesse all'au­toflagellazione. Avremo un parlamento in gran parte nuovo, non solo nella composizione politica: più giovani, più donne, più volti nuovi, una quota di gran lunga inferiore di inquisiti e screditati. È un risultato importante, ma neanche questo può bastare. Ci vogliono idee e proposte per la sfide che ci stanno di fronte.

Il tema resta come uscire dalla crisi, con più moralità, equità sociale, lavoro e sviluppo sostenibile. La situazione richiede molto senso di responsabilità perché con lo spettro dell'ingovernabilità già si affaccia il ricatto dei mercati. Non è tempo per il politicismo e le rendite di posizione, ma per dare prova di realismo e responsabilità, sintonizzarsi sui bisogni degli italiani e provare a dare risposte vere e credibili sulle priorità del paese.
 

Editoriale di Paolo Beni: www.arci.it