Per una riforma giusta ed efficace delle politiche per l’immigrazione, il diritto d’asilo e la lotta al razzismo

Per una riforma giusta ed efficace delle politiche per l’immigrazione, il diritto d’asilo e la lotta al razzismo

Creato: Thu, 28/02/2013 - 15:24
di: Torino
Per una riforma giusta ed efficace delle politiche per l’immigrazione, il diritto d’asilo e la lotta al razzismo

Le politiche sull’immigrazione adottate finora hanno fortemente risentito della rappresentazione distorta che del fenomeno è stata data, e che a loro volta hanno implementato. Sia a livello centrale che locale sono stati infatti adottati provvedimenti orientati soprattutto alla ricerca del consenso piuttosto che a una governance del fenomeno migratorio ispirata in primo luogo al rispetto dei diritti delle persone di origine straniera e al loro inserimento sociale e lavorativo. Questo ha fatto sì che l’immigrazione sia la materia su cui c’è meno certezza del diritto e che il nostro sia un paese a ‘discriminazione diffusa’. Una simile situazione può essere cambiata solo agendo contemporaneamente su più piani: quello legislativo, quello culturale, quello delle concrete pratiche amministrative.

Le proposte dell’Arci
1. Abolire la legge Bossi Fini e modificare il Testo Unico sull’immigrazione, superando la stagione del diritto speciale per i migranti, a partire dalla chiusura dei Centri di detenzione (CIE).

2. Modificare la legge sulla cittadinanza come prevede la proposta di legge di iniziativa popolare della Campagna L’Italia sono anch’io, introducendo lo ius soli e trasferendo le competenze ai sindaci.

3. Introdurre il diritto di voto alle elezioni amministrative, come stabilito nell’altra legge di iniziativa popolare promossa dalla Campagna, il cui testo coincide con la proposta dell’Anci.

4. Introdurre un permesso di soggiorno per ricerca di lavoro e consentire la conversione dei permessi di soggiorno di breve durata in permessi per lavoro. In tal modo diminuirebbe radicalmente il numero degli irregolari e si consentirebbe una via di ingresso regolare, sottraendo le persone al traffico di esseri umani e riducendo in misura considerevole la tragedia dei morti di frontiera.

5. Approvare al più presto una legge quadro sul diritto d’asilo che introduca procedure certe, con commissioni indipendenti e risorse adeguate per assicurare un sistema d’accoglienza di qualità, rispettoso della dignità delle persone che chiedono protezione, a cui va assicurato un percorso di inclusione sociale e lavorativa.

6. Riportare le competenze sui minori non accompagnati nell’ambito della giurisdizione minorile, eliminando norme e procedure speciali e prevedendo un intervento adeguato da parte dello stato a sostegno delle misure d’accoglienza e integrazione messe in atto dagli enti locali.

7. Istituire un organismo indipendente per la gestione dei valichi di frontiera, che garantisca la tutela dei diritti degli stranieri che attraversano le frontiere. Gli accordi con gli stati di provenienza devono prevedere l’ampliamento delle possibilità di accesso regolare, i rimpatri volontari assistiti per chi non è in possesso di regolare titolo di soggiorno, il rispetto dei diritti umani.

8. Consolidare l’esperienza dell’UNAR, rendendolo organismo effettivamente indipendente, dotato di strumenti e risorse adeguate per garantire l’attuazione del principio di uguaglianza previsto dall’articolo 3 della Costituzione.

9. Garantire l’accesso al sistema di welfare per tutte le persone di origine straniere presenti in Italia, abolendo misure discriminatorie come le improbabili prove di ‘italianità’ o vessatorie come la tassazione sui titoli di soggiorno, valorizzando invece i percorsi che favoriscono l’integrazione come l’insegnamento della lingua italiana esteso a tutti e a carico dello Stato.

10. Rivedere il sistema dei ricongiungimenti familiari, stabilendo requisiti reddituali e abitativi meno rigidi, semplificando la procedura dei visti e favorendo la regolarizzazione dei familiari che vivono già in Italia senza titolo di soggiorno.

11.Trasferire le competenze sui titoli di soggiorno dagli organi di polizia agli enti locali, smontando così il luogo comune dell’immigrazione come problema di ordine pubblico.

12. Ripristinare il Fondo Nazionale per le politiche migratorie, riformando gli strumenti di governance attraverso l’Istituzione di un Ministero con reali poteri di coordinamento e di gestione delle risorse specifiche.

13. Favorire il coinvolgimento dei migranti nella ricerca delle soluzioni alle problematiche che li riguardano, nella consapevolezza che senza la loro diretta partecipazione sarà impossibile modificarne realmente le condizioni e pro muoverne l’integrazione.

Fonte www.arci.it