Taglia le ali alle armi. Un mese di mobilitazione per dire NO ai caccia F-35. L'appello da firmare.

Taglia le ali alle armi. Un mese di mobilitazione per dire NO ai caccia F-35. L'appello da firmare.

«Anche se il Governo tiene bloccata da tempo la decisione definitiva, l'Italia a breve potrebbe perfezionare l'acquisto di oltre 130 cacciabombardieri d'attacco F-35: un programma che ad oggi ci è costato già 1,5 miliardi di euro e ne costerà almeno altri 15, solo per l'acquisto dei velivoli, arrivando ad un impatto di 20 miliardi nei prossimi anni. Senza contare il mantenimento successivo di tali velivoli. Siamo quindi in gioco, come partner privilegiato, nel più grande progetto aeronautico militare della storia, costellato di problemi, sprechi e budget sempre in crescita, mentre diversi altri paesi partecipanti - tra cui Gran Bretagna, Norvegia, Olanda, Danimarca e gli stessi Stati Uniti capofila! - hanno sollevato dubbi e rivisto la propria partecipazione. In questo periodo di crisi e di mancanza di risorse per tutti i settori della nostra società, diviene perciò importante effettuare pressione sul Governo italiano affinché decida di rivedere la propria intenzione verso l'acquisto degli F-35, scegliendo altre strade più necessarie ed efficaci sia nell'utilizzo dei fondi (verso investimenti sociali) sia nella costruzione di un nuovo modello di difesa. L'esempio del programma Joint Strike Fighter deve quindi servire come emblema degli alti sprechi legati alle spese militari e della necessità di un forte taglio delle stesse verso nuovi investimenti più giusti, sensati, produttivi.

Per questo noi diciamo:

NO allo spreco di risorse per aerei da guerra sovradimensionati e contrari allo spirito della nostra Costituzione

SI all'utilizzo di queste ingenti risorse per le necessità vere del paese: rilancio dell'economia, ricostruzione dei luoghi colpiti da disastri naturali, sostegno all'occupazione

NO alla partecipazione a un programma fallimentare anche nell'efficienza: il costo per velivolo è già passato (prima della produzione definitiva) da 80 a 130 milioni di dollari (dati medi sulle tre tipologie)

SI all'investimento delle stesse risorse per nuove scuole, nuovi asili, un sostegno vero all'occupazione, l'investimento per la ricerca e l'Università, il miglioramento delle condizioni di cura sanitaria nel nostro Paese

NO ai programmi militari pluriennali e mastodontici, pensati per contesti diversi ed incapaci di garantire Pace e sicurezza

SI all'utilizzo delle risorse umane del nostro Governo e delle nostre Forze Armate non per il vantaggio commerciale dell'industria bellica, ma per la costruzione di vera sicurezza per l'Italia

NO al soggiacere delle scelte politiche agli interessi economici particolari dell'industria a produzione militare e dei vantaggi che essa crea per pochi strati di privilegiati

SI al ripensamento della nostra difesa nazionale come strumento a servizio di tutta la società e non come sacca di privilegi e potere»  

Per firmare: www.disarmo.org/nof35

Notizia di www.arci.it