Chiuso il Forum della Dignità, inizia il viaggio della Carovana Antimafie

Chiuso il Forum della Dignità, inizia il viaggio della Carovana Antimafie

Creato: Fri, 05/04/2013 - 14:22
di: Torino
Chiuso il Forum della Dignità, inizia il viaggio della Carovana Antimafie

Seminari, workshop, assemblee, mini e grandi cortei, turni allo stand, cene, riunioni di delegazione, incontri del blog, birre notturne: tante sono state le occasioni per ritrovarsi, incontrarsi e conoscere altra gente durante questa intensa settimana trascorsa a Tunisi, tra il campus universitario di Al Manar 1, dove si sono svolte le attività del Forum Sociale Mondiale e l’avenue Bourguiba, luogo di riferimento per i militanti ‘notturni’ e per l’avvio delle manifestazioni di apertura e di chiusura dell’edizione 2013 del FSM.

È stato un Forum in cui si è respirata un’aria diversa, di liberazione; un evento che 10 anni fa nessuno avrebbe immaginato potesse svolgersi nel Maghreb, in quella stessa Tunisia dove le forze democratiche e progressiste non riuscivano neanche a fare una riunione senza finire sotto l’occhio vigile e censore della polizia di Ben Ali; un Forum che appena due mesi fa, dopo l’assassinio di Chokri Belaid, molti temevano che non si riuscisse più a organizzare. Ma il coraggio, la passione e la determinazione sono stati più grandi della paura e il Forum si è fatto.

Ed è riuscito bene, nonostante i normali disguidi organizzativi inevitabili in eventi cosi grandi, malgrado che i fondi a disposizione fossero meno del solito e del necessario, impegnando come volontari tanti ragazzi e soprattutto ragazze; anche prendendosi piccole soddisfazioni come quella, inedita, di mettere a disposizione dei partecipanti il programma cartaceo, tre giorni prima dell’inizio ufficiale.
Un piccolo miracolo laico, notato soprattutto da chi aveva vissuto nel 2011 l’esperienza di Dakar.

Tanti i giovani e giovanissimi volontari, che si sono occupati di accoglienza e informazione. Un altro risultato politico che questo Forum porta a casa è di confermare che è possibile costruire alternative al capitalismo e alla globalizzazione economica neoliberista, basate su principi di cooperazione; che si può pensare insieme un nuovo universalismo e comunità locali fondate sui valori di diversità, giustizia sociale, uguaglianza tra tutti e tutte. Che è possibile cambiare il mondo e sentirsi protagonisti di questo cambiamento, a Porto Alegre come a Tunisi.

In questa edizione hanno avuto centralità alcuni temi rimasti un po’ al margine negli anni precedenti. Due su tutti: il movimento autorganizzato dei migranti e la Palestina, protagonista della manifestazione di chiusura il 30 marzo, la Giornata della Terra, che sta particolarmente a cuore ad una nazione che lotta da 65 anni per riavere uno Stato, e non un insieme di bantustan.

Un Forum nel segno della parola Karama, dignità, che potevi leggere scritta in 20 lingue diverse sulle borse che i partecipanti, portandole a tracolla, sfoggiavano attraverso i viali del campus. Vari gli spazi allestiti: il villaggio migrazioni, l’area dell’alternativa mediterranea, le tende delle donne e le tende delle diverse rappresentanze territoriali: saharawi, irakeni, palestinesi, egiziani, il forum sociale libico, i siriani nelle loro varie componenti, bandiere e convinzioni, per citarne alcuni. Più di mille le attività seminariali proposte che hanno trovato poi sintesi nelle assemblee di convergenza del 29 e del 30 marzo. Tra queste di grande interesse le riflessioni sulle rivoluzioni arabe e la transizione democratica, sulla libertà di circolazione e residenza per tutte e tutti, gli incontri su clima, ambiente, grandi opere inutili. Ha suscitato attesa l’assemblea sul futuro del Forum il cui ragionamento, iniziato nell’assemblea di convergenza è proseguito nel corso dell’incontro del Consiglio Interna­zionale, l’istanza facilitatrice e di coordinamento del percorso dei fori sociali.

All’interno del programma ha trovato spazio anche l’avvio dell’edizione 2013 della Carovana Internazionale Antimafie, con un workshop molto partecipato che si è tenuto la mattina del 29 e con avvio simbolico e concreto - in marcia - durante il corteo finale. Proprio durante il corteo si è avuto uno dei momenti più emozionanti di questi giorni. Ad un certo punto ci siamo ritrovati a cantare in tante lingue la stessa canzone: da un lato arrivavano le parole in arabo, dall’altro in italiano e in spagnolo, con le voci che si intrecciavano e mescolavano. Mi sembra che questa immagine restituisca il senso di questi giorni a Tunisi e quello che potrà essere il nostro percorso: fare ritrovare insieme tante persone di diverse esperienze e provenienze in un progetto collettivo. Buon cammino!

p.s. per la cronaca, le note che risuonavano erano quelle dell’Internazionale.
info: bucca@arci.it

fonte www.arci.it