ARCI TORINO CONTRO L'OMOFOBIA: LA LEGGE SCALFAROTTO-LEONE NON BASTA.

ARCI TORINO CONTRO L'OMOFOBIA: LA LEGGE SCALFAROTTO-LEONE NON BASTA.

Creato: Fri, 26/07/2013 - 13:44
di: Torino
ARCI TORINO CONTRO L'OMOFOBIA: LA LEGGE SCALFAROTTO-LEONE NON BASTA.

Oggi 26 luglio alle 18.00 dovrebbe esserci la votazione sulla proposta di legge Scalfarotto-Leone sul contrasto all'omofobia. Nella scorsa legislatura tutti i tentativi di approvare una legge che sanzionasse gli atti di omofobia, lesbofobia e transfobia si sono scontrati contro l'opposizione dell'allora maggioranza di centro-destra, aliena ad una cultura dei diritti individuali e abituata a considerare le differenze una minaccia e non una ricchezza.

Purtroppo la proposta Scalfarotto-Leone, già debole fin dall'inizio, è stata ulteriormente mutilata dagli emendamenti: manca una definizione di omofobia e di transfobia che possa includere tutt*, manca l'equiparazione dell'omofobia e transfobia alle altre discriminazioni contrastate dalla legge Reale-Mancino.

Come Arci Torino non possiamo chiudere gli occhi di fronte alle aggressioni sempre più frequenti anche nella nostra città, come dimostrano i fatti accaduti non più di una settimana fa al Parco del Valentino. Crediamo che nel nostro paese sia quanto mai urgente una legge che contrasti realmente l'omofobia, la lesbofobia e la transfobia e non una che finga di farlo. Siamo anche consapevoli, però, che una risposta solamente penale non sia sufficiente. A poco serve anche la migliore legge contro l'omofobia se vengono tollerate e accettate prese di posizioni omofobe, anche da personalità con incarichi istituzionali, se non è accompagnata da una battaglia culturale contro l'eteronormatività, se non c'è un riconoscimento dei diritti civili.

A tal proposito condividiamo il comunicato e la posizione di Arcigay Torino e ci rendiamo disponibili a sostenere ogni campagna che verrà organizzata in contrasto all'omofobia, ad ogni discriminazione e prevaricazione di genere.
Arci Torino

 

A poco più di una settimana dall’ultima aggressione documentata motivata da omofobia, ai danni di quattro ragazzi insultati e malmenati proprio nella nostra Torino, Arcigay Torino ha scritto una lettera ai deputati e deputate eletti nelle circoscrizioni Piemonte I e II, ai gruppi e consiglieri comunali, proviciali e regionali, al sindaco Fassino chiedendo il voto e un intervento pubblico a sostegno degli emendamenti necessari alla proposta di legge Scalfarotto Leone definita "contro l'omofobia".

Il testo base che è uscito dalla commissione giustizia infatti, pur mantenendo l’inserimento del reato di omofobia e transfobia, ha perso dalla formulazione originaria una parte fondamentale, ovvero la piena equiparazione con le altre discriminazioni tutelate dalla legge Reale – Mancino nella parte delle sanzioni accessorie (o aggravanti). Inoltre segnaliamo la mancanza della definizione di orientamento sessuale e identità di genere (che rende la legge sicuramente interpretabile ed anche a rischio costituzionalità perché paradossalmente, non inserendo i concetti più ampi, è come se si escludessero ad esempio gli eterosessuali e i bisessuali).

In definitiva questa proposta di legge, senza l'emendamento che reintroduca le aggravanti e ove possibile i concetti di orientamento sessuale e identità di genere al posto di omofobia e transfobia (e relative definizioni) rischia di essere null'altro che uno spot elettorale che non risponde alle promesse fatte in campagna elettorale e soprattutto non è uno strumento adeguato per rispondere ai bisogno di gay, lesbiche, bisessuali, trans e transgender che vivono in un paese che ancora li disprezza, li insulta, li aggredisce e li uccide. Anche in Piemonte, anche a Torino.

Tutte le associazioni LGBT, e con esse anche Arcigay Torino, chiedono all'unisono un atto di giustizia e di civiltà: la legge va discussa e approvata in aula, correggendola e reintroducendo l’art 3 sull'aggravante, modificando i termini "omofobia e transfobia" in "orientamento sessuale ed identità di genere", senza cedere a ricatti e pressioni di lobby religiose e politiche.

Per questo abbiamo chiesto un segno di impegno tangibile da parte degli eletti ed elette e da parte delle istituzioni. Perchè sulle questioni come il razzismo, l'omofobia, il femminicidio e tutte le violenze e le discriminazioni, chi tace è complice.

Arcigay Torino