Brunch Letterario al CAP

Brunch Letterario al CAP

Creato: Fri, 16/03/2012 - 14:16
di: Torino
Quando:
Sun, 25/03/2012 - 11:30
Brunch Letterario al CAP

L’Associazione ARCI Gli Argonauti, in collaborazione con il Circolo CAP vi invita al consueto Brunch Letterario dell'ultima domenica del mese - Breakfast Reading UNderCHarge, in cui coniugare la tranquillità ed il relax della domenica mattina con un momento di letture. Questa domenica, Cantico della Galera, reading con Giuseppe Munforte.
Soffermandosi tra pizzette, salatini, torte e croissant, lasciandosi coccolare da un caffè, un cappuccino o una bella spremuta energetica, ci si potrà intrattenere con l'autore del libro a cui è dedicato l'evento, chiacchierare accompagnati da musica rilassante, dai versi di una poesia o dalle parole di un brano

Il punto germinale di Giuseppe Munforte:
Mi piace credere che esista un punto germinale, infinitesimo ma precisamente individuabile di Cantico della galera: una scheggia di esperienza, una piccola scossa emotiva da cui è poi scaturita tutta la narrazione. Se ci penso, rivedo istintivamente un pomeriggio d’inverno di diversi anni fa. Faceva freddo e era quasi buio. Mi trovavo a far visita a una scuola professionale che aveva sede in un enorme edificio che un tempo aveva ospitato un manicomio. Una docente mi stava mostrando la struttura, che a quell’ora era deserta. Attraversato un cortile, mi sono trovato di fronte a una grande costruzione che non aveva pareti ma solo vetrate. C’erano aule e laboratori pieni di macchine alte fino al soffitto. L’unica luce era quella di una specie di sala di lettura dove, seduta in fondo a un grande tavolo rettangolare, di quelli che si vedono nelle biblioteche, c’era una ragazza china su un libro. Vedendoci, anche se da lei ci dividevano diverse pareti di vetro, per timidezza con un movimento quasi inavvertibile ha ulteriormente abbassato la testa, nascondendo il viso. I suoi capelli erano neri, lunghi, non curati. Indossava un maglioncino rosso, a coste, che poteva essere stato di un fratello maggiore. La cartella era appoggiata per terra, vicino alla sedia. Ecco, quel piccolo movimento, quel segno di inadeguatezza, fatto in un luogo tanto vasto da dare l’impressione di una grande solitudine, sento che rappresenta, almeno simbolicamente, l’origine di tutto il racconto. Quella ragazza sarebbe infatti diventata Sonia, sulla cui vicenda di adolescente si esercita in carcere la scrittura di Fausto, il protagonista del libro (un autodidatta, colto, con una forte passione per la letteratura) e di Davide, il suo grande amico, che di Sonia è il fratello. Poi, una volta fuori dal carcere, Fausto allaccerà una relazione con Nadia, una psicologa conosciuta dentro. Sarà un incontro tanto forte da rimetterlo al mondo. Un rapporto fatto di intelligenza, passione, intensità che lo strapperà dalla nuova, possibile galera di una vita senza lampi, fatta di giorni subiti passivamente. Ho seguito per tutto il libro lo svilupparsi di questo incontro, intrecciandovi tutte le altre vicende e facendone la polarità luminosa, del cambiamento e della voglia di essere ancora nel mondo. Allo stesso tempo, ho però tenuto sempre sullo sfondo quel lontano pomeriggio di gennaio e l’immagine di Sonia sola in quello che sarebbe dovuto essere il suo ultimo giorno.

Giuseppe Munforte è nato a Milano nel 1962, laureato in Filosofia; nel 1996 ha vinto il premio Assisi per l’inedito con il romanzo Meridiano, pubblicato nel 1998 da Castelvecchi. Nel 2008 ho pubblicato il romanzo La prima regola di Clay con Mondadori e, nel 2011, il suo ultimo romanzo Cantico della galera, con Italic-Pequod. I suoi racconti sono stati pubblicati da Nuovi Argomenti e da altre riviste letterarie. Saltuariamente scrive sul blog "Il primo amore". 

Ingresso riservato ai soci ARCI, contributo richiesto ai soci per il brunch 10,00 euro.

Scheda Associazione.
Scheda Circolo.