Per chi ha a cuore la cultura in Italia non è più tempo di aspettare

Per chi ha a cuore la cultura in Italia non è più tempo di aspettare

Creato: Mon, 04/03/2013 - 14:25
di: Torino
Per chi ha a cuore la cultura in Italia non è più tempo di aspettare

L’Unione dei Circoli del Cinema Arci invita le forze politiche a mettere l’emergenza cultura tra le priorità

Anche questa campagna elettorale non è riuscita al mettere al centro temi e proposte concrete di cambiamento. Troppi hanno voluto parlare alla pancia delle persone, ma non alle loro intelligenze e aspirazioni.

Il recente voto ha consegnato un quadro politico instabile, di difficile governabilità ma speriamo anche denso di nuovi contenuti e priorità. Il vento di protesta scuote il Parlamento e arriva forte alle istituzioni che devono essere riformate, rese efficaci nella propria funzionalità e corrispondere ai bisogni di un cambiamento reale e tangibile che tante persone attendono. Comprendiamo le ragioni profonde dell'esasperazione che ha portato una grande fetta di elettori, anche nella nostra area di appartenenza politica, a votare per un movimento di protesta e crediamo che alcune rivendicazioni dello stesso possano essere assunte in un futuro programma politico Allo stesso tempo non possiamo però non palesare la nostra preoccupazione per tutte quelle spinte che vorrebbero annullare, chiudere, spazzare via tutti gli spazi di democrazia partecipata in favore di una visione personalistica e solipsistica della partecipazione democratica.
Ci auguriamo che si trovi un terreno comune di confronto e collaborazione per non consegnarci all’immobilismo permanente.

L’Italia ha il più grosso giacimento culturale di monumenti e di arte. Con il proprio patrimonio ha segnato tante epoche storiche con opere che hanno emozionato e cambiato il concetto di bellezza. Da anni autori, associazioni, studiosi, economisti, istituzioni - tra cui il Presidente della Repubblica Napolitano – ripetono che la cultura è uno dei fattori decisivi per costruire lavoro e buona economia.

L’Unione dei Circoli del Cinema Arci, nel ribadire la centralità delle politiche culturali per un paese come il nostro, invita il Parlamento ad assumere la cultura come una delle priorità per un’Italia più democratica, moderna e attenta ai giovani.

Ogni ulteriore attendismo significherà la morte di centinaia di esperienze e progetti, dopo i lunghi anni della miope visione di Berlusconi in materia e l’assoluta inconsistenza del governo Monti e del suo Ministro Ornaghi.

Il recente taglio del FUS – deliberato nel mezzo dell’indifferenza generale, complice la campagna elettorale - determinerà la fine di centinaia di associazioni culturali e dei loro progetti culturali che animano i territori e danno risposte al bisogno di crescita culturale dei cittadini producendo occasioni di sbocco lavorativo per tantissimi giovani. La cultura in Italia ha bisogno da subito di risposte coraggiose.  

Fonte www.ucca.it