Arrivano sul palchetto i genovesi Rebis. Dalla capitale tunisina alle coste liguri, passando, bene inteso, per il Mashreq arabo, senza trascurare i Balcani e il pop occidentale più raffinato. È questa la geografia musicale dei Rebis, cioè la cantante e arabista Alessandra Ravizza e il chitarrista e compositore Andrea Megliola.
Il termine rebis è una parola di derivazione latina (res bina) la cui radice è emblema dell’equilibrio e dell’unione degli opposti e ben descrive il percorso del duo genovese, le cui canzoni sono un fertile terreno d’incontro tra le diverse tradizioni musicali del mare nostrum e tra alcuni dei suoi idiomi. Le lingue s’intrecciano in un alternarsi d’italiano, arabo classico e francese, per una musica alla ricerca di possibili ponti emotivi tra i popoli del Mediterraneo.
Naufragati nel deserto è un dolce naufragio nel deserto polveroso della nostra modernità, il deserto come metafora del mondo che ci circonda, un deserto fatto di desolazione, di avversità e a volte di persone e d’indifferenza, ma anche come punto d’arrivo e di partenza per un viaggio interiore alla ricerca dell’umanità propria e altrui. “È facile scambiar per malattia una stagione, soffrire inutilmente in cerca di una guarigione [...] Non passerà l’attesa ma fioriranno gli alberi tutto l’anno.”
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