Cena a menu fisso con degustazione: portate che sottolineano e accompagnano il carattere dei vini proposti.
Prima o dopo tocca farci i conti, con certi vignaioli. Sono quelli che sfuggono alle catalogazioni, che si divertono a sparigliare le carte; quelli che ti lasciano senza certezze. Quelli che hanno una visione tutta loro e che quando è necessario non hanno paura di portarla all'eccesso.
Daniele Ricci è uno di loro: come un numero primo, è paragonabile solo a sé stesso e divisibile solo per uno. Proprio come i suoi vini - a partire dai Timorasso - differenti da tutti gli omologhi e diversi tra loro: annata dopo annata, bottiglia dopo bottiglia, sorso dopo sorso. Carattere e personalità da vendere, liberi e anarchici, prove inconfutabili di talento e di un legame profondo con terra e territorio. Anche quando è misconosciuto e sottovalutato, come accade con i Colli tortonesi.
Prima o dopo tocca farci i conti, con uno come Daniele Ricci. Ma senza calcolatrice alla mano, che con lui non serve proprio.