Che Matteo Castellano non sia del tutto a posto si vede. Dalla figura lunga e sottile dalla quale spunta la faccia allampanata. Dai grossi piedi che strascica in una camminata molleggiata . Dalle frasi che usa, talvolta inconcludenti.
Ai suoi concerti però si resta colpiti da quanto trasmette.
Un mondo di zitelle in attesa, innamorati lunghi, che continuano a sognare davanti ai due di picche, aspiranti suicidi che rimandano costantemente, arlecchini morti di sonno, condannati alla festa continua.
Un mondo tenero e terribile dal quale Matteo sembra uscire con le sue canzoni e le sue performances che rivelano significati sociali inaspettati.
Matteo ha inciso il suo primo disco ufficiale, dal titolo “Ezio”.
Ingresso libero riservato ai soci ARCI.