Il titolo (in italiano Io sono Cuba) allude all’intento del film di rappresentare e interpretare l’animo cubano della fine degli anni cinquanta, innalzandosi a portabandiera della rivoluzione. È ritenuto da molti un film strepitoso, capace di influenzare la poetica dei registi che ne entrano in contatto; alcune sue scene sono considerate tra le più belle mai girate. E in effetti ciò che a tratti sconvolge è la sua altissima qualità tecnica, a cominciare dalla fotografia di Sergej Uruševskij e la complessità dei movimenti di macchina, ottenuti spesso con vere e proprie acrobazie della cinepresa.
Ingresso libero riservato ai soci ARCI.