Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo più famoso del mondo, è tornato. E non è solo, con lui ci sono anche Jigen, Goemon e Margot. Eppure non siamo in un racconto di Maurice Leblanc, in un manga o in un cartone animato: siamo qui e ora… Ma come è possibile oggi in teatro, essere borseggiati proprio da Lupin in persona?! Perché quando non si sa più come sbarcare il lunario, non si vede altra via d’uscita che mettere su una banda di ladri… Senza tralasciare una certa classe e una certa “esigenza artistica”. Perché dunque non ispirarsi a uno dei propri eroi d’infanzia: lui, Lupin? E la cosa sembra funzionare bene, anzi forse fin troppo bene, fino a sfuggire di mano…
Come uscirne? Quanto siamo condizionati nelle nostre azioni? Ciò che ci piace, ci piace davvero o ce lo facciamo piacere? E noi stessi, siamo ciò che siamo oppure diventiamo ciò che è necessario? E quanta consapevolezza c’è, e quanta ne serve per riconoscere i condizionamenti che subiamo? E cosa succederebbe se le mode prendessero ufficialmente e definitivamente il sopravvento? Queste le domande che sottendono la nuova, esilarante commedia dei giovani cresciuti artisticamente tra Onda Larsen e TPE, promossi definitivamente quest’anno tra le nuove produzioni della Fondazione.
SCRITTO DA LIA TOMATIS
REGIA ALBERTO OLIVA
CON RICCARDO DE LEO, LUCIANO FAIA, GIANLUCA GUASTELLA, LIA TOMATIS
SCENE E COSTUMI VALENTINA MENEGATTI / DISEGNO LUCI MAURO PANIZZA
PRODUZIONE FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA IN COLLABORAZIONE CON ONDA LARSEN