Porteranno il loro contributo alla discussione:
-Stefano Musso, storico del lavoro, Università di Torino
-Elena Poli, avvocata del lavoro, Torino
-Alida Vitale, consigliera di parità della Regione Piemonte
“Ci sono molte ragioni per cui, come persone glbtq, prendiamo posizione contro la riforma del lavoro proposta dal governo. In primo luogo, ci preoccupa la manomissione delle garanzie contro i licenziamenti illegittimi sancite dall’articolo 18: la legge-delega in discussione al Senato, che lascia al Governo un margine di discrezionalità incomprensibilmente ampio, nulla dice sulla salvaguardia del reintegro nel posto di lavoro nel caso di licenziamento discriminatorio.
Non solo: se anche le attuali tutele contro il licenziamento discriminatorio fossero formalmente conservate, la scomparsa della possibilità del reintegro per le altre forme di licenziamento illegittimo priverebbe l’articolo 18 dell’attuale efficacia deterrente e incoraggerebbe l’esercizio di un potere arbitrario da parte del datore di lavoro.
L’articolo 18 resta uno strumento essenziale per garantire una «esistenza libera e dignitosa» dentro e fuori i luoghi di lavoro, per affermare l’insopprimibile diritto all’autodeterminazione che abbiamo messo a fondamento del nostro essere movimento”.
Dal documento diffuso dal Maurice GLBTQ, la cui versione integrale si può leggere al link: mauriceglbt.org/drupal/node/1845
Ingresso riservato ai soci Arci