Il Circolo Sud è lieto di presentare una serata all'insegna di arte, musica e cultura: dalle ore 21 in poi potrete assistere all'inaugurazione della mostra d'arte di Jean Paul Charles "Future antérieur. Charles et les cristaux liquides", edizioni Smasher. In seguito avrà luogo la presentazione del libro di Ivan Fassio Fuori fuoco. Il tutto verrà inoltre accompagnato dalle musiche a cura di Diego Razzi.
La memoria costruisce il nostro tempo come un passato puro. Imperscrutabile, e intrappolato nelle strettoie di unità millesimali e parcellizzate, il presente è ricreato ad ogni istante. Se un’immagine, un’idea, un’azione non fossero, quasi immediatamente, presenti e passate, il presente non passerebbe mai. Senza questa incompiutezza del contemporaneo, l’estasi dell’eternità ci accoglierebbe, facendoci varcare la soglia della fine dei tempi e rendendo superfluo ogni nostro tentativo di comunicazione.
Da questo imperfetto impasto temporale, Jean Paul Charles estrapola i lineamenti del proprio mondo. Attuale è l’intervento pittorico, che invade lo spazio sociale e interferisce sui tradizionali mezzi di comunicazione: cartelloni pubblicitari, social networks, immagini dai mass media.
Le radiografie constatano una malattia collettiva e prescrivono la necessità di guardare oltre. Sono estensioni di un mondo contaminato e, allo stesso tempo, generatrici di un’estetica propria: strumenti e risultati di un'identica visione.
Istintiva e gestuale, la pittura esplora l’istante, testimonia l’azione estemporanea di una sensibilità violata. Movimento informe e sofferto, l'atto insegue la figura come destinazione di un messaggio precario: la preghiera.
A partire da questo odierno, sondato nel suo scorrere, muove la ricerca verso il futuro. L'elaborazione digitale e il lavoro di scavo sui cristalli liquidi rintracciano nella tecnologia i pretesti per un'indagine su ogni ulteriore tentativo di resa immediata dell'esperienza. Tutto è giustificato. La soluzione finale è irrimediabilmente rimandata.Nel futuro anteriore di ogni definizione, sempre ad un passo dalla decisione irrevocabile, un nuovo dominio è fondato, in cui esiti e residui di ogni prova tendono ad un comune limite e conquistano lo stesso valore.
Ciò che verrà prima della fine dei tempi, sarà sempre la misteriosa e tremenda insistenza della vita all'interno delle dinamiche del progresso. L'opera, attraverso l'intervento dell'artista, verrà partorita con dolore dalla macchina che la teneva imprigionata. Maieutica delle sensazioni, l'operazione di Jean Paul Charles riporterà alla luce l'enigma dell'esistenza da un mondo meccanicizzato e alienante. Un'indecifrabile dimensione sembrerà scaturire dall'insistente lavoro di lima sul segno e sul colore. Un'ombra e una speranza di rigenerazione si staglieranno dietro ai contorni di ogni possibile immagine.
"Le mie opere sono tetre perché il mondo è tetro, contaminato, inquinato", spiega Jean Paul. "Un artista dipinge il mondo in cui vive. Con un piede nel passato e lo sguardo sempre al futuro, deve anticipare cosa gli altri non riescono a vedere. Per questo i grandi artisti sono compresi solo quindici, cinquant’anni dopo".
"Un vero artista segue un percorso che lega ogni sua opera alla successiva e alla precedente, ed è suo dovere comunicare un messaggio. Per questo dall’alto riceve il talento e la forza irresistibile che lo spinge a produrre. Ma il popolo, purtroppo, spesso non capisce”.
"Io soffro quando dipingo - conclude Jean Paul - ma non posso farne a meno, è la pittura che mi chiama e io non posso resistere".
Ivan Fassio vorrebbe potersi definire scrittore, poeta, critico d'arte, curatore. Al momento, tuttavia, la nostra società lo ha relegato nel ruolo di insegnante insoddisfatto. Inquieto e introverso, Ivan sa tutto: non provate a contraddirlo tanto non vi risponderà!
Ingresso libero riservato ai soci ARCI.