I COLORI, I VOLTI, LE SPERANZE DEL CHIAPAS alle Officine Corsare

I COLORI, I VOLTI, LE SPERANZE DEL CHIAPAS alle Officine Corsare

Creato: Tue, 15/04/2014 - 13:56
di: Torino
Quando:
Wed, 16/04/2014 - 19:00
I COLORI, I VOLTI, LE SPERANZE DEL CHIAPAS alle Officine Corsare

MOSTRA ITINERANTE dal 16 al 26 aprile in collaborazione con ArtigianArte. 
Interviene: Ugo Zamburru
A seguire proiezione del documentario "Marcos: aqui estamos".

Messico, 1° gennaio 1994.
Mentre i turisti brindavano all’anno nuovo, l’E.Z.L.N. (Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale) lanciava, nella regione meridionale del Chiapas, un’offensiva in grande stile contro il governo di Carlos Salinas de Gortari.
Migliaia, di indigeni di etnia Maya, affiancati da contadini e studenti venuti dalle grandi città, occupavano i municipi, simboli del potere centrale, dei più importanti centri del distretto, attaccavano le basi militari della zona; prendevano d’assalto le carceri cittadine, liberando i detenuti, arrestavano le personalità locali in passato distintesi nell’opera di repressione della protesta sociale.
Il mondo scopriva così l’esistenza di un problema “messicano” e “indigeno”, che il governo aveva per anni negato. 
La ribellione zapatista è una risposta diretta a quella che si prefigura come la fase finale dell’azione di annientamento delle realtà indigene presenti nel paese. Una rivolta che affonda sicuramente le sue radici nel malcontento locale, ma riesce ad arricchirlo con analisi politiche e sociali che oltrepassano i confini del Chiapas.
Ovviamente la rivolta del Chiapas è molto più che un riuscito “colpo di mano” mediatico, ma è sicuramente anche questo ed è proprio in tale spregiudicato utilizzo delle tecniche di propaganda che è individuabile una delle sue peculiarità.
Il tema dell’orgoglio etnico e di una richiesta di democrazia diretta, praticata ancora oggi dalle comunità indie come forma di autogoverno, è stato strettamente intrecciato con quello di una liberazione sociale che deve affrontare le fondamenta sessiste, “machiste” e autoritarie, comuni a buona parte dell’America Latina.

In questo senso si può affermare che l’EZLN lotti per imporre una democrazia avanzata, con un programma che privilegia l’autodeterminazione e l’uguaglianza della donna in un paese machista; il riscatto di tutti gli oppressi, contadini, indios e ceti urbani; per una giustizia non corrotta; per elezioni veramente libere; per la fine degli abusi di poliziotti e soldati e delle sperequazioni di salario tra lavoratori delle ditte multinazionali e straniere e quelli dei paesi d’origine; per il problema dell’istruzione.

Dalle ore 22.00:
RETRO'SCENA
BACK TO THE 30'S

Ogni mercoledì si balla con Doctor Swing

Ingresso libero riservato ai soci Arci.