Per non dimenticare ciò che accadde in Argentina il 24 marzo 1976 quando la giunta militare, con la complicità della cupola ecclesiastica e dei poteri economici, prese il potere con il colpo di stato che portò Videla al governo del paese fino al 1981.
Un ciclo di appuntamenti ci accompagnerà fino al 4 aprile quando, alla proiezione del film "Infanzia clandestina" sarà presente anche Taty Almeida, cittadina onoraria di Torino e una delle madri di Plaza de Mayo.
Domenica 23 marzo ore 16.30 al No.à (corso Regina Margherita 154 Torino). Ingresso con contributo libero
Allo spettacolo saranno presenti 9 delle 112 donne che hanno scritto la storia corale di Memoria dal Buio prigioniere politiche che hanno testimoniato l'esperienza in carcere.
"Nonostante tutto" uno spettacolo teatrale sull'Argentina del regime di Videla
Da un’idea di Enrica Chiurazzi e Claudia de Candia
Scritto da Giulia Donelli. Con Enrica Chiurazzi e Claudia de Candia
Disegno luci di Elena Guitti
Scenografie di Alessandro e Raffaele Bernava
Organizzazione Federica Cipolla
Produzione Indipendente in collaborazione con Il Faro Teatrale e Compagnia Ồyes
Menzione speciale al Premio Giovani Realtà del Teatro 2013
NONOSTANTE TUTTO è uno spettacolo teatrale che racconta le vicende di Cachita e della Negra, due donne che condividono l’esperienza di prigioniere politiche nel carcere argentino di Villa Devoto a Buenos Aires tra il '74 e l'77.
L’idea del progetto nasce dalla lettura del libro MEMORIA DEL BUIO – opera collettiva di 112 prigioniere politiche argentine (1974-1983), a cura di Italo Moretti. Si tratta di una raccolta di testimonianze di donne che hanno subito l’ingiustizia della dittatura argentina di Videla e del momento preparatorio alla sua salita e al golpe del 1976.
Attraverso i ricordi, le lettere ai famigliari, le trascrizioni dei propri diari e i fatti storici che avvenivano fuori dalle mura delle carceri argentine, le sopravvissute al regime hanno ricostruito nero su bianco il proprio drammatico vissuto così come le proprie vite dopo la liberazione, avvenuta per ognuna in momenti diversi.
NONOSTANTE TUTTO è un libero adattamento con un’autonomia creativa sia a livello autorale che attoriale. Data la conoscenza tra le interpreti e l’autrice, che hanno già lavorato insieme in altre occasioni, si potrebbe parlare quasi di scrittura scenica, ma poiché non sono stati esattamente questi i tempi, sarebbe il caso di parlare di una regia di scena e comune.
La drammaturgia ha, infatti, cercato di dischiudere la profondità e la verità dei sentimenti che traspare dalle pagine del libro infondendola, poi, in due corpi vivi e in carne ed ossa a cui dare l’anima. Al tempo stesso, lo spettacolo rimane storicamente fedele ai fatti accaduti, alle atmosfere e al linguaggio utilizzato dalle vere protagoniste di quelle vicende. La regia e le scenografie sono utilizzate in modo altrettanto realistico, nonostante l’uso simbolico dell’elemento sonoro abbia il valore di orologio narrativo e di ingresso in spazi sempre diversi. Il canto dal vivo così come il suono della struttura in legno a terra che si scompone e diventa i diversi ambienti del carcere e che, quando necessario, riproduce i rumori delle guardie all’esterno che legano le prigioniere con i fatti esterni alle celle, sono un ulteriore risultato delle suggestioni avute dalla lettura di MEMORIA DEL BUIO.
Lunedì 24/03
ore 19.30 Ronda attorno al monumento al Conte Verde in Piazza Palazzo di Città
Nel giorno del Golpe ci sarà una ronda in onore alle Madres de Plaza de Mayo, una associazione formata dalle madri dei desaparecidos, ossia i dissidenti scomparsi durante la dittatura militare in Argentina tra il 1976 e il 1983. Il loro nome è originato dal nome della celebre piazza di Buenos Aires, Plaza de Mayo appunto, dove queste donne coraggiose si riunirono per la prima volta e da allora, ogni giovedì pomeriggio, esse si ritrovano nella piazza e la percorrono in senso circolare, attorno alla piramide che si trova al centro, per circa mezz'ora.
ore 21.30 Bocciofila Mossetto (Lungo Dora Agrigento 16). Ingresso libero
Dibattito -"I processi ai militari responsabili del golpe e dei 30.000 desaparecidos"
nelle testimonianze di:
Ugo Zamburru Presidente Arci Torino invitato dal giudice argentino Carlos Rozansky ai processi ai militari tenutisi a febbraio a La Plata
Norma Berti (associazione argentino italiana Piemonte onlus ex prigioniera)
Estela Robledo (ex prigioniera politica e operatore sociale)
Giovedì 27/03 ore 21.00 Comitato Arci Torino (via Giuseppe Verdi 34). Ingresso libero
Proiezione del film "Complici del silenzio" di Stefano Incerti (ITA 2008)
Maurizio Gallo, un giornalista sportivo italiano e Ugo, il suo fotoreporter sbarcano a Buenos Aires come inviati al Mundial di Calcio del 1978. L’evento sportivo, su cui si stanno accendendo i riflettori di tutto il mondo, è l’occasione per la Giunta militare di Videla per far cadere nell’ombra le gravissime violazioni dei diritti umani che va perpetrando: abrogazione dei diritti costituzionali, sospensione delle attività politiche e di associazione, proibizione dei sindacati, dei giornali, sequestro di attivisti politici sociali e sindacalisti oltre che di alcuni guerriglieri, utilizzo della tortura come forma sistematica per estorcere informazioni e l’avvio dell’applicazione del metodo della sparizione di massa. Maurizio Gallo è anche latore di una busta contenente del denaro per Ana, ex moglie di un argentino emigrato in Italia. L’incontro tra i due, il giorno dell’inaugurazione del Mundial, è amore a prima vista. Ma Ana è membro clandestino di una formazione guerrigliera che si oppone alla dittatura. Involontariamente Maurizio diventa complice e nel contempo strumento dell’esercito e delle squadre della morte per mettersi sulle tracce della donna e dei suoi compagni...
Venerdì 4/04 ore 21.00 Comitato Arci Torino (via Giuseppe Verdi 34) alla proiezione sarà presente Taty Almeida. Ingresso libero
Proiezione del film "Infanzia clandestina" di Benjamin Avila (Brasile, Spagna, Argentina 2011)
Buenos Aires, 1979. Juan è un bambino di 12 anni che vive sotto falsa identità insieme alla sua famiglia, rientrata da poco clandestinamente in Argentina dopo anni di esilio. I genitori di Juan e suo zio Beto sono infatti attivisti dell’Organizzazione dei Montoneros, in lotta contro la giunta militare e per questo ricercati dalla polizia. Mentre a casa può essere se stesso, Juan deve presentarsi come "Ernesto" sia a scuola che nel quartiere in cui vive, un'identità fasulla che non deve mai dimenticare: il minimo errore può essere fatale a tutta la sua famiglia. Nonostante la sua giovane età, si ritrova così a vivere in due differenti universi: il mondo di Juan e il mondo di Ernesto, due realtà che spesso si scontrano ed entrano in conflitto.