Secondo step per Enrico Ciarlone, cantautore atipico e raffinato nel panorama odierno della caotica Torino . Pochi si ispirano alla grande scuola di Dalla e Fossati e portano avanti un discorso musicale e testuale come fa questo tizio. Non segue mode, né filoni, né sfilate o sfilatini. Le sue canzoni sono storie fatte di immagini forti, messaggi di rabbia e disincanto, dove trovano spazio momenti comtemplativi di un'estatica bellezza che ancora resiste in un angolo di strada o in un remoto punto dentro di noi. Insomma, un Cesare Pavese dopo l'invenzione dei Pavesini, direi. Ad aggiungere colori e a dare più corpo e anima alle sue canzoni sarà il fenomeno Paul Zogno, tuttofare, tutto disfare, al basso e ai processi mentali.