Lettura spettacolo di e con Angelo Tronca,
liberamente ispirato al Don Chisciotte di Cervantes.
Il mondo alla fine si divide in due: “quello che è” e “quello che dovrebbe essere”. Molti mi dicono “Sii realista, le cose funzionano così, insomma adeguati”. Una cosa è certa: non voglio arrendermi al mondo che è per dimenticare ciò che dovrebbe essere. Così il seme
non si dimentica del rosso o del blu o del giallo che ha dentro di sé. Insomma, è come andare da un seme e dirgli “ Ma in fondo tu nella terra ci stai bene... ma chi te lo fa fare... ma poi guarda che sbocciare non è tutta sta gran cosa...” Fanculo. Voglio far vedere le mie pudenda rosso fuoco e voglio strofinarmi contro il sederone delle api. Che dicono sia bellissimo.
... Don Chisciotte è un uomo che diventa immediatamente eroe a causa della sua condizione, un eroe vero. Perché ad essere Superman sono tutti bravi, con la forza di mille uomini, i raggi laser dagli occhi e la capacità di volare tutti possono diventare eroi mentre,
essendo vecchi, soli e arrugginiti, sfidando la malvagità nella sua interezza, con nessun altro regalo se non la fragilità e mantenendo la dignità, cercare un senso all’interno della propria esistenza è un vero atto eroico. L’eroe non è colui che non ha paura ma colui che la sfida.
Ho preso il personaggio di Don Chisciotte e di Sancho e li ho catapultati nella modernità, associandoli anche (e perché no) al mestiere che faccio, alla mia scelta, quella di fare l’attore nel 2013.
Ingresso libero con tessera Arci.