DA CAPTAIN TRIPS + METEOR allo United

DA CAPTAIN TRIPS + METEOR allo United

Creato: Tue, 05/11/2013 - 17:22
di: Torino
Quando:
Sat, 09/11/2013 - 23:00
Tags: Torino, Musica
DA CAPTAIN TRIPS + METEOR allo United

I Da Captain Trips nascono nel 2009 da una lunga jam tra tre amici (Cavitos, Sappah e Peppo), già naviganti da anni nell’underground italiano in gruppi come Oak’s Mary e Midryasi. Il nome della band è un tributo alla saga fantasy di Stephen King “La Torre Nera”.

Condividono la stessa passione per l’improvvisazione strumentale, lo space rock, la kosmische musik, la strumentazione vintage e partendo dalle fondamenta del blues e della psichedelia degli anni 60 e 70 costruiscono la loro musica visionaria immaginando questo vecchio e saggio capitano che naviga sconfinati oceani psichedelici in cerca della vera essenza della vita stessa.

Nel 2010 registrano, in presa diretta, all’Elfo studio di Piacenza il loro primo Ep che prende il nome simbolico “ALLJAMED”.

Nati come trio, nel 2012 assorbono nella band un quarto membro (Ema) ai sintetizzatori, aggiungendo quel tocco psichedelico di classe che completa la loro musica.

Alla fine del 2012 dopo aver condiviso il palco, in Italia e all’estero, con band del calibro di Fatso Jetson, Samsara Blues Experiment, Vibravoid, White Hills, Cosmic Dead, Yawning Man, Golden Void, entrano in studio per registrare il loro primo full length.

L’album prende il titolo di “Anechoic Chamber Outcomes I” ed esce a metà 2013 in cd per Phono Sphera Records e Lp per Vincebus Eruptum Recordings, due etichette indipendenti italiane sempre attente alla qualita’ delle loro produzioni.

METEOR – recensione Co Col E Raspe

Loro sono in due, si chiamano Meteor e si frequentano (in che senso non lo sappiamo né vogliamo scoprirlo) da anni, almeno così dicono. Fanno poco fumo perché hanno un ottimo sistema d’aspirazione affidato alla schizoide sezione ritmica che dopo il suo passaggio alza folate così potenti da spazzare via tutto l’odore lasciando solo l’arrosto. Il disco Co Col E Raspe dura sette minuti, rumore più rumore meno, e i concerti un quarto d’ora in cui si sparano tutte le cartucce e le cose che hanno da dire. Sappiamo che la loro dieta non è delle più equilibrate ma quella musicale è sanissima e vive di luce propria. Se volete altri chiarimenti, loro preferiscono evitare gli intermediari come me, contattateli direttamente, forse vi risponderanno. Non potete sbagliare, si chiamano .a alla chitarra e b alla batteria. Sì, ma dopo tutta sta manfrina che ci hai propinato direte voi “cosa suonano questi?” Presto detto, i Meteor non suonano, rintracciano suoni fra le macerie, li deglutiscono e il loro stomaco d’acciaio li frulla rigurgitandoli sotto forma di una violentissima sfida fra chitarre distorte, pattern ritmici serratissimi dando vita al noise spaccaossa di Co Col E Raspe. Come dei metronomi infallibili ma sensibili al principio attivo dell’acido lisergico, cercano di rispettare le regole ritmiche ma si lasciano anche andare a stupende sbavature, sbandate corrosive e alla violenza sonica che sta alla base di ogni disco rock che si rispetti.

Tutto si basa su sette brani al di sotto del minuto, la frammentazione è la regola madre, il resto l’affidano all’ispirazione del momento e al death che flirta con il grindcore metal. Non ci avete capito un benemerito? Benissimo, credo sia proprio il loro scopo, così facendo aumenteranno le vendite del disco perchè sarete costretti a spendere qualche soldo per questi ciovani che meritano almeno un ascolto.
(by Giuseppe Celano)
 

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