“La sua è la classica formula della one man band: chitarra, voce, cassa e charleston. Il che vuol dire totale libertà, ma anche qualche naturale limite. TBAY questi limiti li supera anche per merito di una sezione ritmica molto ben suonata e di un approccio al blues, garagioso e country’n’roll, divertito oltre che divertente, come ascoltare gli Oblivians e Jon Spencer che rifanno Robert Johnson al matrimonio di un caro amico. ” Rumore