di Greta Barbolini, presidente nazionale Ucca
È un numero tondo quello che segna l’edizione 2013 della Mostra internazionale del cinema di Venezia. 70 anni dalla fondazione del primo Festival del cinema, con il quale tutti i successivi si sono confrontati.
L’occasione si presta quindi a due operazioni diverse ma complementari come il recupero della storia del festival e di capolavori della storia del cinema da un lato e una costante tensione verso l’innovazione dall’altro. Difficile cimentarsi a metà del guado con uno sguardo d’insieme sull’edizione perché sono circa 150 i film che si alternano in 10 giorni di festival seguendo il filo di diversi percorsi. Oltre i due concorsi (Venezia e Orizzonti) ci sono le proposte della Settimana della critica e quella delle Giornate degli autori. Tra le novità si distingue per interesse la sezione Venezia classici, che si articola nella sezione restauri e in quella documentari.
Ci sono poi i film Fuori concorso che presentano al Lido in anteprima opere di prossima uscita e la sezione Biennale College cinema. L’apertura al nuovo attraversa il cinema in modo strutturale e quanto visto finora lo conferma. Film estremi per contenuti; opere che spingono oltre la contaminazione tra cinema di finzione e documentario; scelte stilistiche originali e che fanno evolvere il linguaggio cinematografico.
Tra i film presentati una citazione. Via Castellana Bandiera, opera prima di Emma Dante, sta a pieno titolo nel capitolo innovazione. Difficile credere che un film ambientato su due auto e uno scorcio di strada possa essere così spiazzante, emozionante e bello. Dal punto di vista culturale, positiva la scelta di dedicare attenzione al cinema documentario senza relegarlo in un recinto specifico. Il linguaggio del reale non è più percorso parallelo al cinema, ma anch’esso cinema a tutti gli effetti. Ancora, l’attenzione al cinema giovane non si limita alla sezione Orizzonti ma si articola anche in un sostegno alla creatività attraverso borse di studio, workshop e finanziamenti per la realizzazione di opere prime e seconde a basso budget.
In estrema sintesi questa è la Biennale College, alla sua seconda edizione. Nel capitolo innovazione va considerata anche la sala web. Il cinema della Mostra sbarca infatti sul web che ne diventa in qualche modo la decima sala virtuale. I film della sezione Orizzonti e della Biennale college sono infatti visibili sul web ad orari specifici e con particolari procedure di accreditamento. Anche l’attenzione alla storia del cinema rappresenta per l’Italia una scelta innovativa, perché modesta è stata fin qui l’attenzione alla promozione del patrimonio cinematografico italiano e mondiale. Da anni, insieme a un gran numero di istituzioni culturali, operatori e associazioni, diciamo che nessuna formazione culturale può dirsi completa se non si confronta con le pietre miliari del cinema che vanno conservate, restaurate, proposte nelle scuole e proiettate nelle sale. Qualcosa si sta finalmente muovendo. Venezia 2013 è un bel segnale con la presentazione del restauro di Le mani sulla città di Francesco Rosi, Quiénsabe di Damiano Damiani a cui si affiancano Paisà di Roberto Rossellini e Pane e cioccolata di Franco Brusati in collaborazione con la Cineteca di Bologna. In tutto saranno presentati ben 29 lungometraggi e 9 documentari.
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