Hassan Maamri, responsabile immigrazione dell’Arci Sicilia, faceva parte della delegazione di parlamentari e giornalisti che oggi ha visitato i Cie di Serraino Vulpitta e Trapani Milo.
Il suo racconto non fa che avvalorare quanto da tempo andiamo dicendo: i Centri di identificazione ed espulsione, dove la detenzione può arrivare sino a 18 mesi, vanno chiusi.
Si confermano come luoghi di sospensione della democrazia, in cui dignità, rispetto, umanità sono parole che hanno perso di significato.
Il degrado, le violenze fisiche e psicologiche - oramai documentate anche con immagini inconfutabili - che i detenuti subiscono non sono più tollerabili in un Paese che si definisca civile.
Aumentano gli atti di autolesionismo, i tentativi di suicidio, l’assunzione di psicofarmaci – spesso indotta - per sfuggire a una realtà insopportabile per qualsiasi essere umano. Mancano le informazioni, manca l’assistenza legale, si vuole creare nei detenuti la sensazione di completa impotenza: non persone in balia di un destino che non possono in alcun modo determinare.
Noi diciamo Basta! Questa metodica violazione dei diritti fondamentali deve finire.
Chiediamo ancora una volta alle istituzioni e alla politica di adoperarsi in tutti i modi perché la democrazia in questo nostro Paese venga finalmente ristabilita.
13.06.2012
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