X - reading di Alma Spina e Chiara de Cillis

X - reading di Alma Spina e Chiara de Cillis

Creato: Wed, 23/05/2018 - 12:46
di: Torino
Quando:
Thu, 24/05/2018 - 20:00
Proposto da : Ultima Thule
X - reading di Alma Spina e Chiara de Cillis

X è uno spazio discronico che viaggia su un’altra linea temporale, è una geometria non euclidea, un vuoto con leggi altre che lascia spazio a un incontro. 

Due voci sconosciute della poesia contemporanea si danno appuntamento, un appuntamento al buio, in un non-luogo clandestino della periferia Torinese.

Non sanno nulla l’una dell’altra, dovranno fare conoscenza, dovranno modulare i toni per trovare un punto d’incontro, incastrarsi nel verso, nel suono e vagito della loro lingua madre.



Alma Spina nasce a Savona nel 1991. Dopo gli studi classici, si laurea in Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo presso l'Università degli Studi di Torino. Rovi è la sua opera prima.

Il rovo è una pianta infestante, rampicante, perenne, spinosa. Nasce con lo scopo di donare al terreno un nuovo DNA: spacca la terra compatta e permette all’ossigeno di infiltrarsi al suo interno. Cosí facendo, favorisce la nascita della vita dove prima non c’era. Con Rovi, silloge poetica articolata in tre macro-sezioni, l’autrice giunge infine a un linguaggio poetico necessario: il rovo ha creato un nuovo respiro, il selvatico si fa spazio e lascia la parola al sublime.

Chiara De Cillis (Ostuni, 1995) dopo gli studi classici nella città natale, frequenta Scienze e Tecnologie Agrarie presso l'Università degli Studi di Torino, dove attualmente vive e collabora con numerose realtà culturali, come la rivista "Neutopia - piano di fuga dalla rete" e il collettivo artistico 4'33''. E' l'autrice di svariati testi e opere visive, tra le quali spiccano le personali Anascritture. Cane Magro è la sua prima raccolta poetica.

Il cane magro è qui l'espressione di un moto dell'anima che svela vissuti riconoscibili in ogni vita, provocando quasi immediatamente fenomeni catartici nel lettore. Là, in quel non-luogo ove la poesia risuona nel profondo, diviene efficace l'utilizzo di un linguaggio spoglio, quasi crudo, nel passaggio dell'essere che, da tronfio, si fa dimesso e muto per ferita da abbandono. 

Ingresso riservato ai soci arci