ARCI Piemonte

Dall'Aquarius al Colle della Scala: chi specula sulla vita delle persone e sui territori di frontiera

Il confine tra la Valsusa e la Francia è da sempre stato un’importante zona di passaggio, negli ultimi mesi si è trasformato in una sorta di check-point dove viene quotidianamente praticata un’ignobile caccia al migrante da parte di gendarmerie, polizia e organizzazioni neo-fasciste.
Questa inaccettabile militarizzazione della frontiera è stata già causa di intollerabili morti.Tragedia che tanti abitanti della Valle e dintorni hanno provato a scongiurare, mobilitandosi da questo inverno per fornire un aiuto concreto alle persone che volevano lasciare l’Italia, evitando che qualcuno morisse sulle “nostre” montagne.
Troviamo nauseante e disumana l’ipocrisia dei nostri politici nei confronti dei migranti, esseri umani costretti ad accalcarsi ai confini per oltrepassarli e per tentare di ricostruirsi una vita in un paese lontano da dove sono nati.
Non vogliamo che il termine accoglienza voglia in realtà significare imporre alle persone di stare in una grande prigione a cielo aperto, predisponendo e decidendo quello che è il “loro bene” a favore degli interessi economici legati alle decisioni delle leggi europee.
QUESTA SI CHIAMA SPECULAZIONE SULLE VITE ALTRUI E SUL NOSTRO
TERRITORIO.
NON VOGLIAMO CHE LA CHIUSURA DEL CONFINE TRASFORMI LE NOSTRE
MONTAGNE IN UNA ZONA DI GUERRA!
ValsusaOltreConfine