Family Pride: Quante famiglie conosci?
Pur in un contesto come l'Italia, in cui è assente ogni riconoscimento legislativo, abbiamo deciso di porre quest'anno l’accento per il Pride 2013 sulla questione delle famiglie, poiché riteniamo che sia necessario:
- combattere innanzi tutto ogni forma di discriminazione e di violenza contro le persone LGBTTIQ (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali, Transgender, Intersessuali, Queer);
- riconoscere i diritti delle famiglie formate da persone gay, lesbiche, bisessuali e trans, e dei figli che ne fanno parte, siano essi nati all’interno della coppia o concepiti in una precedente relazione eterosessuale;
- sostenere ed accompagnare nel percorso di accettazione le famiglie con figli non eterosessuali, che pagano lo stigma sociale di essere considerate ambienti educativi fallimentari.
La nostra richiesta è d'investire nella sensibilizzazione, in/formazione ed educazione sulle tematiche LGBTTIQ, allo scopo di costruire una società più accogliente e meno discriminante, nella speranza che l’Italia segua i migliori esempi a livello internazionale. Nel Pride, che è al tempo stesso commemorazione della rivolta di Stonewall del 1969 e occasione di festa, rivendichiamo nello specifico alcune azioni concrete:
- il matrimonio per le copie gay e lesbiche;
- le unioni civili accessibili a tutte le persone che vogliano scegliere liberamente quale istituto giuridico meglio le rappresenti e tuteli;
- le adozioni dei minori per i singoli, le singole e le coppie non eterosessuali;
- il riconoscimento del genitore non biologico nelle coppie gay e lesbiche che procreano;
- l’abolizione della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita;
- l’estensione della legge Mancino ai reati di omofobia, lesbofobia e transfobia;
- la revisione della legge 164/82 sul cambio di genere sessuale, per il riconoscimento del sesso desiderato nei propri documenti di identità, indipendentemente dagli interventi chirurgici di riassegnazione sessuale;
- la depatologizzazione della transessualità con la cancellazione dal DSM della transessualità in quanto malattia psichiatrica;
- che si fermino le ri-assegnazioni chirurgiche del sesso per le persone intersessuali fino a che la persona non abbia la facoltà di esprimersi in merito e non sia in grado di dare il proprio consenso informato ad eventuali trattamenti;
- una legge sul testamento biologico che riconosca ai cittadini il diritto alla libera scelta sul proprio fine vita.
Il Pride 2013 è dedicato ad Alessandro Ozimo, nostro coordinatore, ed ai temi che maggiormente gli stavano a cuore e per i quali si è sempre battuto: la solidarietà e le famiglie di e con persone LGBTTIQ.