Spessore Live allo United Club

Spessore Live allo United Club

Creato: Wed, 28/03/2012 - 10:34
Quando:
Fri, 06/04/2012 - 22:30
Spessore Live allo United Club
Spessore Live allo United Club

Mario 'Spesso', 48 anni, già militante anarchico e occupante, conduce ereticamente la più vecchia trasmissione di Radio Black Out dal variopinto nome di 'Spessore' (dal 1991 o 92, non si ricorda). 

Trendy come Popeye, diplomatico come un'iguana, aspirante omosessuale, sincero individualista, ferocemente ateo, militante tossicofilo, brillantemente arrogante, antiautoritario e antidemocratico, single con un discreto e disastroso curriculum di convivenze, lettore eclettico e accanito rock fan. Il suo eroe è Lemmy; beve solo vino o birra e schifa i cocktail (il whisky è il suo incubo, e non solo il suo), si rifiuta di utilizzare myspace, facebook, twitter o qualsivoglia diavoleria sia spuntata durante la stesura di questa breve biografia. Ama le felci, detesta i giovani e soprattutto il giovanilismo, dicono per invidia, soprattutto verso le giovani madri di oggi che prestano il matrimoniale ai figli mentre gli cercano ingaggi per concerti. E' un pregiudicato. Razza: mista. Colleziona camice Ben Sherman e da surfista dell'Oregon. E' sboccato, non va al cinema per scomodità, pensa che l'happy hour sia una veloce seduta sessuale. Non guarda la tv da più di 10 anni, ascolta molte radio tutto il giorno. ll suo sfondo naturale sono le alpi ma sta imparando ad apprezzare il mare e l'ozio più totale. Fino ai 40 anni non ha mai posseduto nulla, non ha mai volato, mai avuto il passaporto (non glielo davano). Non ha tuttora la patente. Non è mai stato alle dipendenze di nessuno. Generoso, considera il denaro uno strumento, utile anche per rivelare gli opportunisti. Curioso dei fenomeni umani, non sa dire di no alle proposte. Ama farsi trascinare, cosa che purtroppo avviene raramente. Odia la plastica eccetto il vinile. Esistenzialmente razzista. Ariete. Fede granata. Ingordo e permaloso, non si fida di chi sorride sempre e di chi non ha specchi appesi in casa.

Negli ultimi dieci anni la sua pungente trasmissione (talvolta una psicoterapia di gruppo che degenera in quella che chiama 'La Chiesa di Spessology') è diventata un punto di riferimento per un bacino d'ascolto tra i più eterogenei. Tra gli argomenti di punta, la demolizione della politica, i trasporti, la ridicolizzazione del politically correct e dei luoghi comuni, la demolizione del 'chiagne e fotte'; si batte per sostituire il tricolore con la maschera di Pulcinella, per il porto d'armi alle donne, per l'abolizione del termine 'evento'. Considera crimini contro l'umanità ogni gesto che si celi dietro la frase 'lo faccio per lavoro'. Sapientemente maleducato, si preoccupa quando si ritrova ad essere d'accordo con i più e ritiene la provocazione un esercizio imprescindibile per capirsi. Non sopporta la mediocrità, gli artisti, le dipendenze fisiche e sociali, gli intellettuali e chi non legge.

Non gli piace apparire e ritiene che i fatti valgano più delle parole.
Questa serata potrebbe essere una contraddizione. O sta solo invecchiando. Meglio di voi.

Ingresso riservato ai soci ARCI, richiesta un'offerta libera.
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