Sefaràd trio

Sefaràd trio

Creato: Wed, 18/09/2019 - 11:44
di: Torino
Quando:
Thu, 26/09/2019 - 21:30
Proposto da : Molo di Lilith
Sefaràd trio

Elisa Molino, voce.
Rocco Di Bisceglie, chitarra.
Fabrizio Filippelli, violino, percussioni e strumenti a corde.

 

I sefarditi, figli di nessuno e fratelli del mondo.

La musica sefardita risuona sotterranea nelle radici delle musiche tradizionali dei “nostri” luoghi e oltre; dal bacino del Mediterraneo fino ai Balcani, toccando almeno quattro continenti e attraversando varie epoche.

Questa musica racconta la storia, le migrazioni, i rifiuti e le sofferte vicende di un popolo, i sefarditi o ebrei iberici, che subì varie diaspore. Le sue sonorità, di origine arabo-ispanica, sono contaminate dagli stili e dalle linee musicali dei paesi ospiti che influenzarono questo popolo. Dalla diaspora nel 70 d.C. all’editto di espulsione (dalla Spagna) del 1492, la varietà musicale sefardita è un filo conduttore che unisce e crea collegamenti tra mondi diversi e tra loro lontani.

Proprio quando non si ha una terra-ferma e stabile, diventa necessario maturarla nel cuore e trasmetterla ai propri discendenti, preservando il senso d’identità collettiva.

Il canto femminile caratterizza queste melodie; raccontando storie e miscelando strofe, le donne scandivano la vita di comunità. Canti tramandati di madre in figlia, raccontavano di amori, addii struggenti, dolci lamenti malinconici, ninna nanne, liete feste e meste partenze, ricordi di una pace perduta, insegnamenti e momenti storici del proprio popolo.

La lingua utilizzata era principalmente il ladino, detto anche giudeo-spagnolo o judezmo, ma in seguito anche il greco, il turco.

 

Sefaràd (o sepharàd) è il nome di una città vicino-orientale non identificata, indicata nella Bibbia ebraica, ma anche il termine usato nel medioevo per indicare la Spagna.

Questo concerto propone un viaggio attraverso la musica sefardita, da est ad ovest, riprendendo brani come Adio Querida, che racconta l’insensibilità verso la sofferenza altrui, riferendosi, sotto uno sguardo più ampio, all’insensibilità di una patria ingrata, la Spagna, che dopo aver depredato il popolo ebreo lo cacciò (1492). Questa ferita tra Oriente e Occidente viene rievocata anche nel brano Hija Mia Querida e ancora in El Rey De Francia, dove prevale però un bel sogno nonostante la triste realtà del rifiuto. Ninna nanna amorevole con Durme Durme. Amore e sospiri nel romance La Rosa Enflorece; preparazione e gioia festosa in Pesaj a la mano. Queste ed altre. Vi aspettiamo ad emozionarvi con noi.

Ingresso riservato soci Arci