Proiezione documentario e approfondimenti.
Alma Mater:
Cecilia Pasini, coordinatrice Progetto Rwanda,
Marie-Jeanne Balagizi, mediatrice culturale e attivista per i diritti umani.
Nel 1994 si è svolto, in soli 100 giorni e nell'indifferenza del mondo, uno dei crimini più efferati contro l'umanità: il genocidio contro i Tutsi.
A noi quel genocidio fu raccontato poco e male.
Per le donne ruandesi ha voluto dire stupri di massa sistematici e forme atroci di tortura. Ma, a poco a poco, quelle stesse donne, nella loro dolorosa ricostruzione, ancora in atto con numerose contraddizioni, hanno saputo uscire da quella terribile zona d'ombra, superando vergogna e trauma.
Contro l'imposizione del silenzio, hanno assegnato al racconto della violenza subita un forte significato politico: hanno chiesto e ottenuto che lo stupro fosse riconosciuto come atto di genocidio e crimine contro l'umanità, e che i responsabili fossero processati davanti al Tribunale penale internazionale per il Rwanda.
Questo documentario racconta lo straordinario percorso del Rwanda attraverso la storia della rinascita di queste donne.