In un lungo viaggio attraverso oltre 40 città italiane in cui operano circoli Ucca e Arci, totalizzando circa 150 appuntamenti di cinema di qualità sia in vere e proprie sale cinematografiche sia in circoli culturali, biblioteche, sale polivalenti portando così cinema di qualità ad un pubblico sempre più orfano di spazi e pluralità di offerta.
Regia: Gianfranco Pannone
Anno di produzione: 2012, Italia
Durata: 73'
Genere: documentario
Focus: ambiente, nucleare, referendum 2011, Latina
Produzione: Effetto Notte, 2012
Siamo a 70 chilometri a sud di Roma, in un a terra meglio nota come la ‘palude redenta’ voluta da Mussolini durante il ventennio fascista. A Borgo Sabotino, nei pressi di Latina, nel 1963, in pieno Boom economico, fu costruita una centrale nucleare su progetto inglese, allora la più grande d’Europa, accolta da tutti con grande entusiasmo. Pannone che da studente universitario, a metà degli anni ottanta fece parte di un comitato antinuclearista locale mobilitato per il referendum contro il nucleare in seguito alla tragedia di Chernobyl, rivede i vecchi amici di un tempo e indaga sulla storia del nucleare a Latina, che vide, tra l’altro, nei primi anni ottanta, la costruzione di un secondo reattore sperimentale tutto italiano mai andato in funzione, il Cirene. Mentre sullo sfondo si accende il dibattito in seguito alla decisione di Silvio Berlusconi di attivare con i francesi un nuovo piano nucleare a distanza di ventiquattro anni dal referendum che ne sancì la fine, l’incidente nucleare di Fukushima ridà fiato alla protesta degli ambientalisti. Un nuovo referendum popolare proclamerà il secondo stop del nucleare italiano, ma Pannone si preoccupa di indagare soprattutto sulle tante scorie, materiali e morali, che sono rimaste nel territorio intorno alla centrale nucleare e che non scompariranno a breve termine. Ad aiutarlo nel piccolo viaggio sono un amico ambientalista che oggi si occupa di agricoltura biologica, e il proprietario di uno stabilimento balneare, distante dal reattore solo un chilometro. E poi un fisico fuori dal coro, un pittore ‘profeta’, un giovane biologo, uno zio operaio/contadino e il fratello impegnato politicamente sul territorio.
Qui il comunicato stampa.
Ingresso libero riservato ai soci ARCI.