Mi chiamo Fatma sono fuggita dalla mia famiglia. La mia è una famiglia curda grande, e come in ogni tribù molte decisioni sulla vita dei singoli individui vengono prese collettivamente, secondo leggi antiche. Mio padre, ex fiancheggiatore del PKK, vive le contraddizioni tra le idee progressiste di gioventù e il ruolo di custode delle tradizioni.
Per questo ho sempre avuto paura di parlargli della vita che conduco a Torino, della convivenza con un ragazzo italiano. Io e Davide siamo intenzionati a sposarci. Prima di trovare il coraggio di parlare con mio padre ho voluto stare alcuni giorni con lui. Io e mio padre siamo partiti insieme per il matrimonio di una cugina e mentre pensavo al mio
fidanzamento ho ascoltato le storie d’amore. E alla fine gli ho fatto la mia confessione…
In allegato il programma.
Ingresso libero riservato ai soci ARCI.