Con l'autore GAETANO ALESSI e in collaborazione con A.N.P.I. sez. Foresto-Bussoleno-Chianocco
Pochi conoscono la storia e l'identità della prima donna sindaco di Sicilia. Vittoria Giunti, siciliana di adozione, per scelta d'amore, comunista e partigiana, fu la prima donna a ricoprire la carica di sindaco in Sicilia, tra i primi sindaci d'Italia, dopo il fascismo.
Classe 1917, fiorentina di origine, di famiglia antifascista, di tradizione ottocentesca per la libertà e il rispetto della persona fa una scelta di impegno, necessaria e sentita: diventa partigiana e lotta per la liberazione e la libertà. Il suo trasferimento in Sicilia la porterà a conoscere un'altra Resistenza, quella contro la mafia del feudo e per l'emancipazione femminile. In un'epoca di povertà e arretratezza, Vittoria conquista i siciliani, che per lei avranno parole di stima e affetto perchè le riconoscono l'onestà intellettuale, l'amore per gli ideali, veri e universali, rappresentati fortemente dal Partito Comunista, per il quale milita e agisce rispondendo al sogno di libertà che aveva visto realizzare nell'Italia del 25 aprile del 1945.
Spinta da questo entusiasmo Vittoria Giunti diventerà sindaco a Santa Elisabetta (AG), nel 1956. Quarant'anni dopo, avanti con l'età, ma mai doma si ergerà a baluardo di un gruppo di ragazzi che da soli si opporranno a Raffadali (AG) alla pi potente famiglia politico/mafiosa della Sicilia: quella dell'ex governatore di Sicilia Totò Cuffaro che proprio in quel paese ha avuto i natali. Una terza "Resistenza" che passando dal tritacarne della mafiosità vedrà otto anni dopo i ragazzi vincere e la partigiana Vittoria andare via portando con se l'amore di un'intera comunità.
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