In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, il Museo aderisce alla campagna “Mai più respinti” ospitando la proiezione del film
documentario Mare chiuso di Stefano Liberti e Andrea Segre. Il 20 giugno si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Rifugiato. ZaLab in collaborazione con Open Society Foundations e Amnesty International Italia, ha promosso per questa occasione la campagna “Mai più respinti”, ovvero un appello affinché il prossimo 20 giugno rappresenti per l’Italia un impegno ufficiale a non attuare i respingimenti.
Con questo scopo, mercoledì 20 giugno verrà proiettato in tutta Italia il film documentario Mare chiuso; la sede torinese sarà quella del Museo che è lieto di partecipare all’iniziativa mettendo a disposizione la propria sala conferenze. Introduce la proiezione Paola Giani, membro del Comitato Scientifico del Museo e Presidente de “Il nostro pianeta”, associazione senza fine di lucro impegnata in attività culturali e formative per la promozione interculturale.
Il film: Mare chiuso
di Stefano Liberti e Andrea Segre – Italia 2012, 60 min
Tra maggio 2009 e settembre 2010 oltre duemila migranti africani vennero intercettati nelle acque del Mediterraneo e respinti in Libia dalla marina e dalla polizia italiana; in seguito agli accordi tra Gheddafi e Berlusconi, infatti, le barche dei migranti venivano sistematicamente ricondotte in territorio libico, dove non esisteva alcun diritto di protezione e la polizia esercitava indisturbata varie forme di abusi e di violenze.
Non si è mai potuto sapere ciò che realmente succedeva ai migranti durante i respingimenti, perché nessun giornalista era ammesso sulle navi e perché tutti i testimoni furono poi destinati alla detenzione in Libia. Nel marzo 2011 con lo scoppio della guerra in Libia, tutto è cambiato. Migliaia di migranti africani sono scappati e tra questi anche rifugiati etiopi, eritrei e somali che erano stati precedentemente vittime dei respingimenti italiani e che si sono rifugiati nel campo UNHCR di Shousha in Tunisia, dove li abbiamo incontrati. Nel documentario sono loro, infatti, a raccontare in prima persona cosa vuol dire essere respinti; sono racconti di grande dolore e dignità, ricostruiti con precisione e consapevolezza. Sono quelle testimonianze dirette che ancora mancavano e che mettono in luce le violenze e le violazioni commesse dall'Italia ai danni di persone indifese, innocenti e in cerca di protezione. Una strategia politica che ha purtroppo goduto di un grande consenso nell'opinione pubblica italiana, ma per la quale l'Italia è stata recentemente condannata dalla Corte Europea per i Diritti Umani in seguito ad un processo storico il cui svolgimento fa da cornice alle storie narrate nel documentario.
Mercoledì 20 giugno, ore 18.00
presso Sala conferenze del Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà (Corso Valdocco 4/a – Torino).
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
In allegato il comunicato stampa dell'iniziativa.