Rassegna Chi dice donna non dice danno.
Di e con L'Interezza non è il mio forte.
Lilith viene prima di Eva ed è fatta di polvere e argilla. Proprio come Adamo.
Autonoma, paritaria e soprattutto ribelle.
E se anche i "custodi della tradizioni" hanno senza sosta tentato di cancellarne le tracce, Lilith ricompare.
Dalla bibbia a Primo Levi, Goethe, Le cronache di Narnia.
E' un granello si sabbia che si incastra con tenacia nelle ruote della cultura.
Silenzioso e indistruttibile.
Le tradizioni e le epoche più disparate ne parlano.
Dal momento in cui Lilith è comparsa davanti ai nostri occhi, più continuavamo a cercarla più affiorava nella sua indomabile identità di donna libera, che fa spavento all'uomo.
Ripercorriamo i meandri intricati dei suoi passi nella storia. Attraverso incursioni che dipingono, tra lo stupore e il divertimento, la figura della donna, in un ingorgo autostradale, dietro a un fornello, in una canzone.
E' sempre Lilith che parla tra le righe, che sbeffeggia e attende.
Ascoltarla significa andare alla scoperta di un pezzo d'anima che appartiene a tutti.
Uomini e donne.
Ci sono storie che raccontano verità millenarie, intoccabili.
Sono state edificate mattone su mattone nel corso dei secoli e scintillano con forza implacabile nella nostra tradizione. Sono edifici imponenti in cui ogni stanza è una trama, un percorso diretto ad allargare il nostro campo visivo sull'umanità.
Ma alcune stanze rimangono chiuse.
Qualcuno ha sbirciato dentro velocemente e le ha sigillate mentre il sudore e lo spavento gli vibravano lungo la schiena.
State attenti ai "custodi della tradizione".
Meglio non fidarsi di gentaglia del genere.
Nelle stanze sigillate vivono i personaggi scomodi, quelli che gettano su ciò che ci hanno insegnato un'ombra profonda, inquietante e affascinante.
E scardinano il baricentro di quella che abbiamo battezzato come "la nostra cultura".
Abbiamo aperto una di queste porte e dentro ci aspettava Lilith.
Ingresso con tessera Arci