L’associazione H12 presenta il film “Ogro” di Gillo Pontecorvo al Bazura

L’associazione H12 presenta il film “Ogro” di Gillo Pontecorvo al Bazura

Creato: Wed, 24/04/2013 - 10:33
Quando:
Tue, 23/04/2013 - 21:30
L’associazione H12 presenta il film “Ogro” di Gillo Pontecorvo al Bazura

I tempi che non ricordi. Madrid e la Spagna oggi sono sinonimo di movida, vitalità, energia. Rewind. 1973. Olvida, olvida todo. Sono gli ultimi anni del grigio franchismo: fede e patria. Non c’è spazio per le rivoluzioni culturali o economiche. Il fenomeno style di Zara ha appena preso piede e ci vorrà qualche anno prima che entri e faccia breccia nei nostri portafogli.

Gillo Pontecorvo la inquadra così, una Spagna che pochi giorni prima di Natale si sveglia con un boato assordante. È questo Operacion Ogro. Starring Gian Maria Volonté, su tutti. Gli altri nomi dicevano e diranno tuttora poco, ma si tratta di Josè Sacristan, Eusebio Poncela e Saverio Marconi. In arte Izarra, Iker, Txabi e Luken. Nomi strani. Nomi baschi.

All’epoca l’ETA, che poche settimane da oggi ha dichiarato il cessate il fuoco, non era l’organizzazione terroristica, temuta trasversalmente da tutti, che conosciamo oggi. La chiave del film è proprio quella: che farne dell’ETA una volta fatto fuori l’orco?

L’orco, El Ogro appunto, è Luis Carrero Blanco, colui il quale è chiamato a sostituire il caudillo Francisco Franco una volta che tirerà le cuoia. L’ostacolo fra i quattro ed una Spagna libera è lui. Così una mattina l’orco, religioso come tutti i leader iberici dell’epoca, va in chiesa, esce e, per dirla scorrect come faranno anni dopo i Soak, batte il record mondiale di salto in alto.

Come? 100 kili di tritolo sotto la macchina del primo ministro spagnolo. L’esplosione scaraventa l’auto a 30 metri di altezza, sopra un palazzo adiacente. Il film, in realtà, narra prima di un possibile sequestro, ma, si sa, non è facile nascondere un primo ministro così facilmente. E allora ciao Carrero.

Operacion Ogro, da intendersi come pellicola, non l’operazione in sé, vede la luce con sei anni di ritardo. Perché la sceneggiatura va a rilento. Perché nel 1976 muore Francisco Franco (e in questa cultura la morte fa dimenticare qualsiasi malefatta). Perché nel 1978 sta finalmente per uscire, ma viene sequestrato Aldo Moro e Ogro diventa, come dire, un po’ sconveniente. E così via via ecco i continui rimandi.

Poi la proiezione definitiva. È praticamente l’ultimo film di Pontecorvo, dopo capolavori quali Kapò e La Battaglia di Algeri. Passa sotto silenzio, ma contiene una riflessione avanti di trent’anni. Quelli che praticamente trascorrerà in silenzio, lui, avendo già detto quasi tutto.

Fedeltà, estrema capacità di interpretazione, curiosità. Così oggi vediamo Ogro. Così ci è stato dato il racconto cinematografico di uno degli attentati allo stesso tempo più illustri e più dimenticati della storia recente.

Ingresso libero riservato ai soci ARCI.

Scheda Circolo