Pubblichiamo l'intervento fatto al congresso del 15/02/2014 dell'Arci territoriale Biella Ivrea Vercelli del neo presidente del comitato.
Valter Clemente del circolo Brovato: ritengo il documento nazionale presentato per questo congresso assolutamente condivisibile sia sul versante propriamente politico sia per quanto riguarda la parte socioculturale.
Fondamentale è ricordare e sottolineare sempre da dove nasce l’ Arci in quanto in ogni organizzazione, in ogni individuo, le radici sono importanti per crescere ed progredire L’ Arci nasce nel 1957, ma le radici affondano nelle società di mutuo soccorso , nelle case del popolo , forme di associazionismo nate , verso la metà dell’ottocento, per sopperire alle carenze dello stato sociale e come strutture di autodifesa. Forme di associazionismo nate dalla consapevolezza che “mettendosi insieme” socializzando facendo cultura meglio si sarebbe riusciti a difendersi dallo sfruttamento e a migliorare la propria vita .
Nasce dalla lotta di liberazione e questa sala ce lo ricorda essendo intitolata ad Anello Poma ( Italo) e dalla carta costituzionale che caratterizza il 900.
Oggi, come non mai, la partecipazione, la solidarietà, l’informazione e la cultura sono prioritarie in quanto stiamo attraversando una crisi economica che non è congiunturale ma di sistema, che si porta dietro una crisi di valori, una crisi politica sulle rappresentanze, una crisi ambientale che sta lentamente portando il pianeta all’agonia.
La crisi economica e sociale porta gli individui a rinchiudersi nel proprio guscio, porta allo sconforto che può condurre a scelte contro la propria vita.
E’ per questo che penso che i nostri circoli sono importanti , che non devono essere solo bar e ristoranti , ma che devono tornare a essere quello che eravamo, punti di aggregazione , di iniziative culturali ….
Questa mia affermazione non vuole certo sminuire i circoli che fanno bar e ristoro, anzi, penso che anche in quel caso svolgano importanti funzioni: danno lavoro e reddito , tante sono le famiglie che con contratti di compartecipazione vivono, e non da meno sono luogo di socializzazione , sempre più difficile in un mondo basato sull’individualismo.
Occorre aiutare tutti i circoli a essere sempre più punto di riferimento per i soci, punto di dibattito , punto dove si possa praticare il mutuo aiuto.
L’arci è una grande comunità di uomini e donne, presente su tutto il territorio italiano, che , già da subito, grazie all’informatizzazione, può fornire informazioni relative ad attività, eventi e strutture ( mi vengono in mente le vacanze in Toscana e le pizze mangiate nel circolo di Donoratico)
E’ importante far conoscere ai soci quanto vale una tessera Arci: le convenzioni , gli sconti che vanno dalla musica alla assicurazione auto fino alla tessera del movimento consumatori, molto utile per risolvere controversie commerciali sempre più frequenti come più frequenti sono le telefonate che si ricevono da call center sempre più spregiudicati.
Ritorno al mutuo aiuto che si può fare: ci si può limitare a parlare ad ascoltare a condividere problemi ed esperienze , si possono organizzare gruppi di acquisto popolari che potrebbero avere la supervisione del comitato territoriale per far incontrare più circoli, vi sono in tal senso già esperienze anche su questo territorio
Tutto questo e molto altro è presente nel documento nazionale nel quale più chiara è l’impronta politica, dobbiamo tornare a credere e far credere nella politica, quella con la P maiuscola, quella che dialoga con la gente, non quella che riempie le tasche di chi la fa. Dobbiamo rimetterci in marcia insieme come ce lo ricorda la bandiera che abbiamo alle nostre spalle, dobbiamo essere quarto stato.
Tutto questo è altresì presente nel documento regionale con una impronta più sociale e più addentro ai bisogni dei circoli e nel documento territoriale che abbiamo presentato a tutti i circoli.
Quanto esposto nei documenti deve essere la guida del comitato territoriale, deve essere il motore che rende interessante la nostra associazione per attrarre sempre più persone , perché è solo grazie all’adesione e alla partecipazione che l’associazione può sopravvivere; solo con l’aiuto di tutti i circoli, con le affiliazioni e le tessere si possono fare e mantenere le iniziative.
Il nostro comitato territoriale di cui sono membro uscente della segreteria ha, dall’ultimo congresso ad oggi, gestito la situazione, ha aiutato i circoli nelle pratiche burocratiche, ha elargito qualche contributo, ha aderito a campagne sociali come quelle di Libera del cui coordinamento fa parte, a campagne rivolte ad un non utilizzo delle slot, ha iniziato a mettere in cantiere un centro servizi per le pratiche fiscali dei circoli a prezzi contenuti, centro che speriamo decolli alla grande, perché penso possa davvero essere utilissimo e di grande aiuto a tutti i circoli. Personalmente ho gestito il sito arci biella inserendo i circoli e le loro attività.
Questo comitato di cui ho fatto parte non ha forse saputo coinvolgere attivamente i circoli ed ampliarne il numero , complice la crisi e altre associazioni più spregiudicate che fanno pagare meno l’affiliazione, ha fatto si che il bilancio 2012 si sia chiuso in perdita.
Sono contento dei documenti presentati e della volontà espressa dagli organismi regionali e nazionali di essere a disposizione dei circoli per un rilancio e per dare sempre più servizi e sempre più cultura, che permetta ai nostri soci di crescere socialmente e politicamente insieme, per fare in modo che gli altri ci “ invidino” perché facenti parte di una comunità solidale e che permetta di ,nel rispetto delle leggi, creare anche opportunità di lavoro.
Partendo dall’attività e dall’impegno di Ettore , una figura storica dell’Arci Biella Ivrea Vercelli, presente fin dalla sua nascita, la nostra memoria, il garante del buon funzionamento e di Carmen che condotto il comitato dal dopo Torlaschi a oggi, e non era facile, penso sia necessario essere sempre più vicini ai circoli, anche attraverso l’uso dei mezzi informatici, confrontarsi e collaborare con le associazioni e le comunità locali.
Partendo dalle esperienze passate e dal loro insegnamento , e qui va a loro il mio ringraziamento, credo sia importante nominare un direttivo che vanti la presenza di più circoli.
Condividendo i principi dell’arci e i contenuti dei documenti mi candido a essere presente nel direttivo e a presidente del comitato territoriale.
Non voglio sembrare presuntuoso o uno di quelli che vogliono la cadrega a tutti i costi, la mia vita, per chi mi conosce, ne è l’esempio, ma visto che a congresso occorre eleggere un nuovo direttivo e poi nel nuovo direttivo un nuovo presidente è chiaro che qualcuno debba proporsi.
Mi propongo perché penso che l’idea che ho dell’Arci sia quella definita nei documenti. Penso che per essere più vicino ai circoli, occorra dedicare loro tempo supportandoli a livello amministrativo e fiscale, eventualmente anche con maggiori investimenti. Penso sia anche importante fare rete con tutti i circoli per valorizzare le competenze di ognuno e metterle a disposizione di tutti, creare pacchetti culturali da proporre a tutti, un esempio: se un circolo, esprime interesse per un argomento specifico ad esempio sull’euro ,sulla decrescita ecc… si potrebbe cercare in rete tra i soci se vi sono esperti relativamente a quelle problematiche . Occorre pubblicizzare a tutti i soci le iniziative e gli sconti a cui si può aver diritto con la tessera, stabilire un rapporto corretto con i circoli, non lasciare che accumulino debiti con il comitato, perché si penalizzano tutti gli altri, se un circolo è in difficoltà si deve andare a discutere e trovare insieme una soluzione che non vada a discapito degli altri ( questa è una voce negativa del nostro bilancio attuale).
Io penso , che occorra seminare, e per i costi credo si possano trovare risorse o razionalizzare quelle esistenti e provare a ridurre alcune spese a favore di investimenti.
Queste alcune delle mie proposte che metto sul tavolo chiedendovi un voto. Penso anche che, chiedendovi un voto non solo per entrare nel direttivo, ma addirittura per fare il presidente , abbiate il diritto di conoscermi meglio e perciò vi rubo ancora un po’ di tempo per presentarmi.
Vi faccio una breve biografia: Mi ripresento, ho 57 anni, sono in pensione, cresciuto a Lessona e trasferitomi a Cossato dopo il matrimonio 32 anni fa, una figlia di 28 anni ricercatrice biomedica, ho iniziato a lavorare alla fine delle medie nel tessile passando dalla tessitura alla ritorcitura, alla filatura cardata fino al mio ingresso in Enel a seguito di concorso. Vengo destinato alla centrale nucleare di Trino e solo dopo cinque anni riesco a ottenere un trasferimento a Borgomanero e poi a Biella dove raggiungo la pensione nella squadra lavoro di Vallemosso.
Dai 14 anni abbandono, complice la figlia del gestore della cooperativa di Lessona, l’oratorio e la religione cattolica, i primi amori sono i più tremendi, frequento anche l’arci castello e un giorno proprio li vengo invitato ad entrare nella vicina sede del PCI dalla staffetta partigiana Maria Curnis, esco tesserato ai giovani comunisti, e inizio l’attività politica che arriva fino ad oggi, sempre fedele alla linea, passando per varie fasi, quella del movimento antifascista, quella dei gruppi extraparlamentari, a Trino, nonostante il lavoro nella centrale nucleare, partecipo al comitato antinucleare che porterà alla vittoria il referendum.
Fino a essere negli ultimi anni il segretario provinciale del PRC da cui mi sono dimesso a dicembre, all’ultimo congresso.
Nel frattempo ho fatto per 14 anni il volontario alla croce rossa. Per l’attività svolta a sostegno delle popolazioni terremotate in Umbria – Marche mi è stato conferito il diploma di benemerenza con medaglia della repubblica. Attualmente faccio parte del gruppo volontariato di Valle san Nicolao.
Oggi, in pensione penso di potermi dedicare all’arci, lo farei molto volentieri con lo spirito dell’ineguagliabile Mauro Torlaschi. Spero di avere il vostro apprezzamento e voto.