“Un estraneo che giunge alla tua casa ha diritto a tre giorni di ospitalità prima che tu gli chieda come si chiami”.
Detto arabo.
Un viaggio da Mille e una notte alla scoperta di una cucina ricca, variegata ed evocativa.
Tra spezie profumate, contrasti di colore, alchimie di gusti e aromi.
Ingredienti semplici, freschi, genuini, sapientemente miscelati con creatività sorprendente.
La cucina araba si è sempre collocata all’incrocio tra cultura e religione, diventando sintesi di una gastronomia decisamente articolata, quasi quanto la sua storia millenaria.
Ma, nonostante le specificità nazionali e le svariate contaminazioni che l’hanno attraversata, esiste un inequivocabile filo conduttore: la cucina araba è innanzitutto espressione di ospitalità e convivialità, momento di scambio e condivisione. Un rito collettivo da osservare con calma e dedizione.
“Il cibo di due è sufficiente per tre e il cibo di tre è sufficiente per quattro”, recita un detto del profeta Maometto: offrire tè, caffè o cibo è parte integrante dello stile di vita del mondo islamico e per questa ragione il cibo è sempre preparato in quantità generosa.
L’ospite, sia esso un parente, un amico, un vicino di casa o un perfetto estraneo, è il benvenuto in casa ed a tavola, ed è trattato con lo stesso riguardo e la stessa gentilezza.
Coi tempi che corrono, un attitudine che è già una rivoluzione...