Intervista infingarda a Wu Ming 1 a Torino
Negli ultimi tempi ho intrapreso un percorso di ricerca su l mio territorio d'origine - basso ferrarese e Delta del Po -, in vista di un libro che mi impegnerà nei prossimi anni. Voglio raccontare di lotte bracciantili, di bonifiche, di riforma agraria...
Ma soprattutto, voglio raccontare la perenne lotta tra terra e acqua che ha dato a quel territorio la sua forma.
Il basso ferrarese è terra nova. È il risultato più recente di secoli di trasformazioni, tra il Po che "rompeva" e cambiava corso (la "rotta di Ficarolo") o veniva deviato (il "taglio di Porto Viro"), tra le diverse ondate di bonifiche e i sommovimenti idrogeologici.
Quando nella seconda metà del XVI secolo Alfonso II d'Este avviò le «grandi bonificationi», la vastità delle terre emerse causò stupore. Un cronista dell'epoca parlò di un «continente insospettato».
Ed è un continente precario, sempre in bilico, costantemente sull'orlo del disastro.
Ciò che fu sottratto all'acqua, l'acqua può riprenderselo in qualunque momento. Basta che smettano di funzionare le idrovore, gli impianti sollevatori... ... o che il mare si sollevi.
Secondo recenti studi climatologici, nel corso dei prossimi ottant'anni l'acqua del Nord-Adriatico potrebbe alzarsi da 90 a 140 centimetri. In quel caso, l'entroterra verrebbe sommerso per circa trenta chilometri. Scomparse Venezia e le località rivierasche dalla Romagna alla Venezia Giulia, sommersa buona parte del basso ferrarese e del Polesine rodigino. Città trasformate in relitti, centinaia di migliaia di profughi, catastrofica perdita di suolo agricolo, riserve naturali, biodiversità...
Uno scenario estremo?
Il basso ferrarese è sempre stato estremo, è già da tempo in parziale stato di abbandono, punteggiato di villaggi-fantasma, e sta già vivendo
fenomeni estremi legati al riscaldamento globale.
Il Po è indebolito dalla siccità e quindi afflitto dal problema del «cuneo salino». L'Adriatico è più alto e più forte, così la sua acqua risale e "sala" il corso del fiume di chilometri e chilometri, creando problemi all'agricoltura e pericoli per la falda d'acqua potabile.
Anche le «bombe d'acqua» e trombe d'aria che sempre più spesso si abbattono sul territorio hanno a che fare con il riscaldamento globale.
Sono versioni su scala ridotta dei grandi uragani che flagellano le Antille e le città costiere di Texas, Florida, Louisiana.
Il mio progetto è scrivere un canto a questo territorio sorprendente, emerso da così poco e forse già in via di risommersione.