"Mettiamoci in gioco": una Campagna nazionale contro il gioco d’azzardo

"Mettiamoci in gioco": una Campagna nazionale contro il gioco d’azzardo

Il trend di crescita del gioco autorizzato nel nostro Paese è sicuramente attribuibile anche agli impulsi generati dalle varie manovre economiche. Dalla metà degli anni ’90 tutti i Governi hanno costantemente introdotto nuove offerte di gioco d’azzardo pubblico; l’ultimo governo Berlusconi, nel triennio 2009-2011, ha poi liberalizzato una grande quantità di giochi d’azzardo che hanno portato l’Italia a primeggiare a livello mondiale nella spesa pro-capite sull’azzardo. Se l’Europa, con il suo 34%, rappresenta un terzo del totale della raccolta mondiale sul gioco d’azzardo, l’Italia svetta sulle nazioni europee con cifre molto eloquenti, ed esempio con una spesa in azzardo quasi tre volte superiore a Francia o a Spagna. In Italia nel 2011 sono stati spesi in azzardo quasi 80 miliardi di euro (79,9) e mentre la crisi, secondo l’Istat, ha indotto le famiglie a risparmiare anche su generi alimentari e a toccare i minimi dal 1995 sui risparmi, le spese per l’azzardo sono cresciute costantemente: nel nostro Paese si è passati dai 14,3 miliardi di euro giocati nel 2000, ai 24,8 del 2004, ai 47.5 miliardi del 2008, ai 79,9 miliardi del 2011. Purtroppo queste spese non riguardano equamente tutti gli italiani in quanto, come sottolinea la Corte dei Conti, «il consumo dei giochi interessa prevalentemente le fasce sociali più deboli ed è legato alla scarsa diffusione della cultura scientifica, oltre che al desiderio di comprarsi un sogno». E sulla possibilità di comprarsi un sogno insistono in modo pressante le pubblicità che inducono i giocatori a credere che la grande vincita, che potrà ‘cambiare loro la vita’, sia a portata di mano...

Molte persone, affascinate dall’idea di una vincita facile, vedono il gioco d’azzardo come un’opportunità di riscatto ed una soluzione alle difficoltà quotidiane; ma sono soprattutto le persone un po’ più fragili a crederci maggiormente: secondo la ricerca nazionale Conagga-Cnca 2011 il gioco d'azzardo aumenta con la diminuzione della scolarizzazione o con la diminuzione delle certezze lavorative, e una parte delle persone (2,1% di coloro che hanno giocato nell’ultimo anno) ha un problema di dipendenza da gioco d’azzardo; tradotto in numeri questo significherebbe una popolazione di 800mila italiani. Paradossalmente se l’Italia è uno degli stati in cui si gioca di più, è anche uno dei pochi stati occidentali che non ha ancora recepito le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che dal 1980 riconosce il gioco d’azzardo patologico; nel nostro Paese il gioco d’azzardo non è ancora stato inserito nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e questo non consente a chi è dipendente da gioco d’azzardo di avere diritto a cure o terapie garantite dal Sistema Sanitario come invece accade per altre forme di dipendenza. È questo grave quadro complessivo che ha spinto diverse organizzazioni nazionali della società civile a decidere di promuovere Mettiamoci in gioco, Campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo. La campagna sarà presentata ai mass media il 14 giugno a Roma e la speranza è che questo movimento possa spingere la società a reagire e ad esigere pensieri più critici sul fenomeno imperante del gioco d’azzardo.

13.06.2012
www.arci.it