Con la mafia si lavora e con lo Stato no? Sembra impossibile ma questo interrogativo è stato posto talvolta, magari provocatoriamente, quando attività economiche e produttive, simbolo del potere delle mafie, una volta sequestrate dallo Stato, siano rimaste chiuse lasciando senza lavoro e senza reddito i lavoratori coinvolti. Le carenze dell'attuale legislazione e l'assenza del ruolo del governo non consentono infatti che esse diventino modelli di legalità economica capaci di garantire sicurezza sociale.
Cosa resta dopo la guerra?
Husam Hamdouna, Direttore Generale del REC
Per capirlo è fondamentale conoscere il dato che riguarda le perdite e i danni di quest’ultima aggressione.
Sul fronte palestinese:
1. Perdite:
- 175 martiri: 50 bambini, 11 donne, 19 anziani, 2 giornalisti, 2 persone dello staff medico;
- 1399 feriti: 606 bambini, 255 donne, 91 anziani, 5 giornalisti, 4 persone dello staff medico, 27 persone in terapia intensiva.
Across Rewriting . VI edizione.
Una mostra collettiva “ridotta” dedicata al mondo graffiti writing e street art con derive verso la pittura pura.
A cura di Roberto Tos.
Inaugurazione mercoledì 5 dicembre 2012 ore 19.00, in mostra fino al 5 gennaio 2013.
orario: martedì/sabato, ore 18.00/01.30 .
Circolo Culturale Amantes,
Via Principe Amedeo 38/a, Torino.
(15 novembre)
L'assassinio di Ahmad al-Ja'abari, leader dell'ala militare di Hamas, compiuto il 14 novembre da Israele, pone in pericolo la popolazione civile di Gaza e del sud d'Israele, che rischia di trovarsi nuovamente nel mezzo di un conflitto armato.
COMUNICATO STAMPA - ARCI NAZIONALE
Roma 15 ottobre 2012 - Comunicato Stampa
Roma 24 luglio 2012 - Dichiarazione del Forum Nazionale del Terzo Settore
Il recepimento della Direttiva n.52 rappresenta un passo avanti nel difficile rapporto tra le persone di origine straniera e la pubblica amministrazione, con particolare riguardo al mondo del lavoro.
È infatti questo lo spazio nel quale, anche secondo i recenti dati pubblicati da UNAR, si realizza la discriminazione più forte nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici migranti.
di Maria Maranò, dirigente di Legambiente
E la chiamano spending review. L’inglese può fare effetto, ma in realtà di nient’altro si tratta se non di una nuova manovra finanziaria. Esattamente quello che fin qui il governo in carica aveva smentito di voler fare. Le cifre infatti saranno anche noiose, ma parlano chiaro: la manovra correttiva varata sotto la falsa specie della spending review vale ben 4,5 mld di euro per il 2012; 10,5 mld di euro per il 2013; 11mld di euro per il 2014.