ARCI Piemonte

Non ci tranquillizzano le parole del procuratore Gian Carlo Caselli che identifica questa inchiesta né contro il movimento No Tav né contro la libertà di manifestare e nemmeno contro la Valle di Susa. Può dirci il Procuratore quali prassi si perseguono con questi arresti dopo mesi che si cerca inutilmente il confronto e il dialogo, purtroppo inascoltati, per riportare alla legalità la questione del cantiere di Chiomonte?
La democrazia consiste nella possibilità di poter effettuare scelte consapevoli e questo non ci sembra sia stato fatto sino ad ora.
L'Arci rifiuta il tentativo in atto di criminalizzare il movimento, le liste civiche, le istituzioni, gli abitanti della Val di Susa e tutti i cittadini non favorevoli alla realizzazione della linea TAV/TAC, per cui continueremo a promuovere, presso le nostre sedi, incontri informativi sulla sua “critica” realizzazione. 
L'Arci rinnova la propria solidarietà e il proprio impegno per questa lotta pacifica, legittima e chiede che venga ripristinato il confronto tra le parti. Chiediamo alle forze democratiche del Paese di riprendere tutte le iniziative possibili per sostenere il movimento della Valle di Susa, i cittadini e le Amministrazioni locali.