COMUNICATO STAMPA
Dichiarazione di Gabriele Moroni, presidente ARCI Valle Susa
La legge è uguale per tutti, e dirlo in questo Paese sembra vuota retorica, perché il primo pensiero va sempre alle tante troppe eccezioni, alle situazioni apparentemente insanabili, ai mezzi che non ci sono per affrontare i problemi, e - ancora di più - alla cultura e alle politiche che mancano per prevenirli.
La
proposta della Giunta comunale di Borgaro Torinese, a seguito dei problemi di ordine pubblico avvenuti sulla linea GTT 69, di dividere in due servizi separati la linea di autobus che serve anche il campo nomadi di strada Aereoporto, ha un sapore xenofobo che rimanda all'Alabama di Rosa Parks negli anni '50.
Sulla linea sono stati segnalati scippi, molestie e minacce, ed è giusto e importante garantire agli utenti (indipendentemente dalla loro etnia o nazionalità) che il viaggio in autobus si svolga in tranquillità, tanto che era stata annunciata a bordo degli autobus “un’azione di controllo da parte di polizia e carabinieri, fissa negli orari di maggior flusso e casuale durante tutta la giornata”, ma non si è proseguito su questa strada.
La proposta di servizi autobus separati, indipendentemente dal colore politico di chi la proponga, la raccogliamo come una provocazione sbagliata che va respinta al mittente.
I problemi complessi vanno affrontati senza costruire muri di separazione, ma coinvolgendo tutti i soggetti del territorio ed attivando percorsi di mediazione culturale e di educazione diffusa alla legalità, per offrire risposte alla popolazione di borgaro ed opportunità di inclusione ai rom.
Collegno, 24 ottobre 2014