Percorsogalera 2007-09 di Claudia Vitari al Circolo No. A

Percorsogalera 2007-09 di Claudia Vitari al Circolo No. A

Creato: Wed, 28/11/2012 - 12:26
Quando:
Wed, 28/11/2012 - 20:00
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Percorsogalera 2007-09 di  Claudia Vitari al Circolo No. A

L’artista torinese Claudia Virginia Vitari, la cui formazione è avvenuta in Germania, ha lavorato per quasi due anni con alcuni detenuti del progetto “Prometeo” della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” chiedendo loro di sviluppare un tema e raccogliendo esperienze e materiali.
L’opinione comune vuole che i detenuti, a causa della condanna e, in questo caso, anche della malattia, siano tutti uguali; l’artista ha chiesto loro di descriversi come individui proprio per forzare lo spettatore a conoscerli e a riconoscersi in loro.

L’opera è stata esposta per la prima volta nel 2008 all’interno della Casa Circondariale per un pubblico ristretto e successivamente, nel 2009, all'interno Museo del carcere “Le Nuove” con il contributo di “Regione Piemonte”.
Parte dell'opera è stata ripresentata recentemente a Torino in occasione di The Others Art Fair presso lo stand di Raffaella de Chirico Arte Contemporanea.

L’installazione ha la struttura di un percorso conoscitivo e introspettivo, inteso come conoscenza di se stessi all’interno della realtà in cui si vive.
Questo avviene sia per chi entra in carcere per la prima volta sia per chi dall’interno del carcere rivendica la propria individualità cercando di descriversi.
Nell’opera vengono messe a confronto l’esperienza dell’artista e quelle dei detenuti che si fondono in un’unica struttura.
L’artista è tramite tra carcere e pubblico, portavoce della realtà mediante le proprie esperienze ed interpretazioni: una analisi scientifica che si basa sull’immaginazione ed i sentimenti. L’emersione del bello da ciò che vi è di brutto, del vero da ciò che si vuole nascondere.

L’opera è stata realizzata in resina serigrafata e l’installazione è composta da 14 lastre in cui sono cristallizzate le storie elaborate dai detenuti. Il materiale utilizzato è trasparente, per sottolineare il contrasto con le mura del carcere, ovvero per marcarne la permeabilità allo sguardo dell’artista e di chi ne condivide l’esperienza. L’installazione ha così la funzione di “lente”, attraverso cui guardare le storie racchiuse tra le mura.
Dalla collaborazione tra Claudia Virginia Vitari e il documentarista Francesco Bordino è inoltre nato un video che complementa la mostra con il fine di documentare l’attività svolta dall’artista. 

In allegato il programma

Ingresso libero riservato ai soci ARCI

 

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