Terzo appuntamento cinematografico al Teatro Elios di Carmagnola. Alle ore 21 verrà proiettato Piazza Garibaldi, documentario di Davide Ferrario. La rassegna è organizzata dall'associazione Arci Life e il circolo Margot e ha il patrocinio del comune di Carmagnola.
Piazza Garibaldi“ è un toponimo che si incontra in qualsiasi città italiana. È la metafora della nazione e della sua storia. Come nel fortunato e premiato La strada di Levi, Ferrario si mette in viaggio: stavolta sulle orme della spedizione dei Mille. L'obiettivo: verificare il rapporto tra passato e presente, partendo da Bergamo, una volta “Città dei Mille“ e oggi roccaforte padana, per arrivare fino a Teano. Il viaggio è pieno di sorprese, incontri, riflessioni: un grande road movie attraverso la storia e la geografia del paese, cercando di rispondere a una domanda assillante: perché noi italiani non riusciamo più a immaginarci un futuro?
Sembra mosso solo da una grande disillusione questo documentario di Davide Ferrario. Tappa dopo tappa sono pochi gli elementi positivi che emergono e il finale, con quel riferimento al melodramma, sembra voler porre la pietra tombale su qualsiasi speranza di futuro. Ma chi conosce Ferrario o ha visto il suo cinema sa che non è così. La denuncia dello status quo non è uno sterile piangersi addosso ma vuole essere una sferzata di pessimismo che porti a una reazione individuale (visto che quella collettiva sembra ormai quasi impossibile), a uno scatto di orgoglio, di amore di appartenenza.
Ferrario ci crede così come crede che quei giovani che partirono dalla ora leghista Bergamo abbiano ancora qualcosa da insegnare ad esempio a quelle ragazze che, intervistate, dichiarano di saper leggere ma di non leggere mai perché nella vita c'è altro da fare (ad esempio andare a ballare). Ferrario alterna passato e presente mettendoli in relazione senza però mai essere didascalico o retorico. Il suo viaggio a tappe (segnate da titoli) ci mette di fronte a un Paese la cui memoria storica sembra non essere mai esistita o perché cancellata o perché soffocata dal peso delle ideologie. Lo sostengono nel viaggio i contributi di attori che vanno da Filippo Timi a Toni Servillo a Marco Paolini fino a Luciana Littizzetto. Ognuno di loro offre la propria presenza e voce a un documentario che va al di là della celebrazione dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Un documentario che dovrebbe essere visto (e studiato) nelle scuole (anche di cinema).
intero: 5 €
tessera 4 film: 16 €
tessera sostenitore: 18 €