Sabato 26 aprile ore 17,30
Il Circolo di Olengo inaugura la mostra permanente della pittrice Lidia Tchoumakova.
Sarà il punto di partenza dell'attività artistico/culturale che il Circolo ha intenzione di realizzare.
Lidia è nata a Berlino da genitori russi. Ha vissuto e studiato a Mosca, dove si è laureata in lingue straniere.
Attirata dalla bellezza e dall’arte italiana, si è trasferita a Milano, dove ha iniziato il suo cammino artistico. Nell’atelier del pittore Adriano Fossà, si è perfezionata nel disegno e nella pittura ad olio; con il pittore Luigi Zucchero, si è esercitata nella tecnica dell’acquerello.
Ha tenuto mostre personali a Milano, Gallarate, Somma Lombardo, Castellanza, Novara. Ha partecipato a numerose mostre collettive sia a Milano che nelle province di Varese e Novara.
Attualmente risiede a Robbio Lomellina dove ha il suo studio. Visitando il suo sito internet si può trovare una galleria di sue opere accompagnate dalla musica di Paganini, il violino è la sua passione ed uno strumento che da poco ha iniziato a studiare.
Dicono di Lei………….Gianluigi Surace - Giornalista
La prima impressione che si ricava dai lavori di Lidia Tchoumakova riguarda il colore. Prima ancora che alla forma grafica, affida alla scelta dei colori l'evocazione dell'atmosfera, di volta in volta serena, brillante, sofisticata, sensuale.
La descrizione dei soggetti passa attraverso differenti tecniche di stesura dell'immagine sul supporto, a volte miste nello stesso dipinto, a volte univoche a sottolineare il carattere della rappresentazione, ora sognante, ora dinamica e allegra. A volte torbida, ma vitale. Mai banale, piatta o svogliata.Contrasti descrittivi appaiono talvolta nel mix della ricerca del dettaglio contraddittoriamente ammantata di una patina di indefinitezza, capace di permeare la scena di velata nostalgia.Piacevolmente classica e inconsciamente naïf quando si affida all'acquerello, assume una verve allegra e materica con i suoi spatolati ricchi di suggestioni, che derivano dall'accostamento di prospettive rigorose e scelte cromatiche impertinenti, che pure si fondono impercettibilmente nel totale, in modo armonico, sincero e personale.Certe intensità della sua visione di scorci cittadini o paesaggistici, fatte di intensificazioni cromatiche, di riflessioni o a volte di intorbidamenti, danno alle scene una patente di originalità e profondità che sollecita sempre una riflessione in chi osserva, assorbendone l'attenzione oltre il dato puramente descrittivo della scena rappresentata. Che non è mai statica e trae un senso di vitalità dai dettagli che la animano e dal gesto pittorico, in se stesso vivace e attento. Che dire poi delle sue donne, ricche di carattere, volubili, permeate e incorniciate in un'esplosione di colori, sempre brillanti. Ambientate su sfondi astratti destinati ad essere evocativi e simbolici. Ma soprattutto bizantine, a ripescare la raffinata formazione delle sue origini russe. Bizantine eppur sensuali, come solo certi caratteri mediterranei sanno essere. A dimostrazione che la fusione di culture così diverse può dar luogo a sintesi inattese e sorprendenti.
Allo stesso modo i nudi. Quale che sia la tecnica scelta, dal pastello all'olio, all'acrilico. Un universo a sé stante rispetto al resto della sua produzione, in cui la pittrice di nuovo mostra di voler recuperare le radici della sua cultura, insieme ost- e mitteleuropea. Probabilmente il versante più originale e innovativo della sua opera. Certamente quello che ne caratterizza l'originalità di autrice.