concittadina della società civile

concittadina della società civile

Creato: Mon, 25/11/2019 - 15:04
Quando:
Mon, 25/11/2019 - 15:00
concittadina della società civile

 

LILIANA SEGRE

 

ACCOLTA COME CONCITTADINA DALLA SOCIETA' CIVILE BIELLESE

 

Non è stato semplice per Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, iniziare a raccontare e portare la propria

testimonianza nel Paese. Per decenni chi ha vissuto quel dramma ha dovuto tacere, nascondendo in fondo all'anima e

nel più assoluto silenzio l'atrocità di quella deportazione.

 

Milanese di origine ed ebraica di religione, perse la madre in giovane età e con il padre visse in modo terribile il

dramma delle leggi razziali. Insieme, alla fine del 1943 cercarono di fuggire in Svizzera ma vennero respinti dalle

autorità elvetiche ed il giorno dopo arrestati in provincia di Varese. Dopo poche settimane furono deportati nel campo di

concentramento di Auschwitz-Birkenau e, al loro arrivo, immediatamente separati. Non si rividero più ed il padre morì

dopo pochi mesi. Poco dopo, in Italia, vennero arrestati anche i nonni paterni, deportati ad Auschwitz ed uccisi al loro

arrivo.

 

A Liliana, appena tredicenne, venne tatuato sul braccio il numero di matricola 75190 e costretta ai lavori forzati in una

fabbrica di munizioni. I nazisti, incalzati dagli avvenimenti bellici, dovettero evacuare il campo di Auschwitz, situato in

territorio polacco e, sotto la minaccia delle armi, costrinsero tutti i deportati ad affrontare la marcia della morte verso la

Germania. Sopravvissuta anche a quest'ultima terribile prova Liliana Segre venne liberata il primo maggio 1945 dalle

Forze armate statunitensi.

 

Rientrata in Italia, accolta da lontani parenti, per numerosi anni fu obbligata a tacere, senza potere raccontare il

dramma vissuto. «Era molto difficile per i miei parenti convivere con un animale ferito come ero io: una ragazzina

reduce dall'inferno, dalla quale si pretendeva docilità e rassegnazione. Imparai ben presto a tenere per me i miei ricordi

tragici e la mia profonda tristezza. Nessuno mi capiva, ero io che dovevo adeguarmi ad un mondo che voleva

dimenticare gli eventi dolorosi appena passati, che voleva ricominciare, avido di divertimenti e spensieratezza".

 

Solo dopo quasi cinquantanni Liliana riesce a trovare la forza per incominciare a raccontare il dramma che aveva

vissuto. Per lei inizia un percorso di memoria che la condurrà per il Paese a portare la propria testimonianza riuscendo

a fare in modo che non sia solo un ricordo del passato ma si trasformi in una spinta capace di stimolare, soprattutto i

giovani, ad operare per una giusta causa di tolleranza e convivenza anche nel presente.

 

Il 19 gennaio 2018, anno in cui cadeva l'80º anniversario delle leggi razziali fasciste, il presidente della Repubblica

Sergio Mattarella nominò Liliana Segre senatrice a vita "per avere illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo

sociale".

 

Il suo messaggio ci riconduce ad un'altra testimone Elisa Springer, venuta a Biella molti anni fa la quale ricordava a

tutti che "...la nostra voce deve servire a non dimenticare e a non accettare con indifferenza e rassegnazione le

rinnovate stragi di innocenti. Il nostro impegno è un dovere verso i milioni di ebrei passati per il camino, gli zingari, figli

di mille patrie e di nessuna, i Testimoni di Geova, gli omosessuali e verso i mille e mille fiori violentati, calpestati e

immolati al vento dell'assurdo; è un dovere verso tutte quelle stelle dell'universo che il male del mondo ha voluto

spegnere... i giovani liberi devono sapere, dobbiamo aiutarli a capire che tutto ciò che è stato storia, può paurosamente

ripetersi".

 

Riteniamo fondamentale salvaguardare il messaggio di Liliana Segre, sopravvissuta con coraggio alle terribili prove di

sopraffazione dell'uomo sull'uomo subite nel campo di concentramento e che ha saputo trovare il coraggio di

raccontare e fare memoria.

 

E' il tempo di scegliere e di schierarsi, difendendo la nostra democrazia, ricordando le parole di Liliana quando afferma

"Ho la paura della perdita della democrazia, perché io so cos’è la non democrazia. La democrazia si perde pian piano,

nell'indifferenza generale, perché fa comodo non schierarsi."

 

 

E' fondamentale quindi accogliere e proteggere gli ultimi testimoni viventi delle violenze di questa tragedia vissuta dall'Europa nella prima metà del secolo scorso.

 

Sono preziosi testimoni che, nonostante i dolori e le sofferenze subite, per il solo fatto di fare memoria, condannano

ogni forma di odio e totalitarismo, consapevoli, come Liliana stessa sottolinea che "l'indifferenza è più colpevole della

violenza stessa. È l'apatia morale di chi si volta dall'altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del

mondo."

 

Liliana Segre è la testimonianza vivente delle sofferenze di un intero popolo, sterminato per il solo fatto di esistere. La

sua voce ci ricorda costantemente a quali valori, irrinunciabili ed universali, dobbiamo riferirci e costruire la nostra vita

: condanna di ogni forma di sopraffazione e di violenza, rifiuto di ogni tipo di discriminazione, consapevolezza delle

sofferenze del mondo e desiderio di abbattere tutte le barriere che ostacolino l' affermazione e la vita dei popoli

, solidarietà ed aiuto reciproco.

 

E questi valori non appartengono ad un territorio, ma a tutta l'umanità. A Biella, Medaglia d'Oro della Resistenza contro

il nazi-fascismo, dovrebbero essere costantemente difesi e fortemente riaffermati.

 

Per questi motivi le esperienze della "Società Civile Biellese" fanno proprie le parole della Senatrice Liliana

Segre "La politica che investe nell'odio è sempre una medaglia a due facce che incendia anche gli animi di chi

vive con rabbia e disperazione il disagio dovuto alla crisi e questo è pericoloso. A me hanno insegnato che chi

salva una vita salva il mondo intero, l'accoglienza rende più saggia e umana la nostra società." e propongono

che in vista del prossimo 27 gennaio 2020, "Giorno della Memoria in ricordo delle vittime dell'olocausto", si

attivi sul territorio un percorso di riflessione sui fondamenti della nostra democrazia sanciti dalla Costituzione,

frutto dell'incontro di diverse culture politiche unite dal desiderio di superare gli orrori che hanno segnato la

prima metà del '900.

 

In quella occasione la Senatrice Liliana Segre verrà simbolicamente accolta come "concittadina" dalla

 

"Società Civile Biellese".

 

 

 

 

Biella 23 novembre 2019

Sottoscritto da:

 

 

1

- ACLI

14

- AUSER BIELLA

2

- ANPI BIELLA COMITATO

15

- AZIONE CATTOLICA

PROVINCIALE

16

- CUAMM GRUPPO PIEMONTE

 

 

3

- ARCI

17

- EMERGENCY BIELLA

 

 

4

- ASS. CRESCO

18

- GRUPPO ACQUISTO

 

 

5

- ASS. DONNE NUOVE

SOLIDALE BIELLA

6

- ASS. INCONTROMANO

19

- GRUPPO VOLONTARI

7

- ASS. MANI TESE PRATRIVERO

VINCENZIANI

 

 

8

- ASS. MIGR'ACTION

20

- LIBERA BIELLA

 

 

9

- ASS. MONDI SENZA

21

- PIAZZA D’UOMO

 

 

FRONTIERE

22

- SINDACATO CGIL

10 - ASS. NO MAFIE BIELLA

23

- SINDACATO CISL

11 - ASS. NON SEI SOLA

24

- SINDACATO UIL

12 - ASS. SCUOLA APERTA

25

- SOCI FONDATORI

13 - ASS. VOCI DI DONNE

PACEFUTURO

 

 

 

 

2