Acep, Arci, AudioCoop e numerosi autori ed editori italiani hanno appena notificato, assistiti dagli avvocati Scorza e Giurdanella, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, al Ministero dell’Economia, al Commissario Straordinario della SIAE Gian Luigi Rondi, ai due subcommissari Paolo Stella Richter e Domenico Luca Scordino nonché alla SIAE un ricorso con il quale hanno chiesto al TAR Lazio di accertare e dichiarare l’illegittimità del nuovo Statuto della SIAE.
Le democrazie rappresentative occidentali, intese come forme partecipative dei cittadini all’azione di governo, hanno segnato il passo a partire dalle cosiddette crisi da “sovraccarico di domanda” degli anni Settanta del secolo scorso. La soluzione di governi e sistemi politici sempre più decisionisti però non può costituire un’uscita credibile, efficace e duratura, soprattutto di fronte all’emergere di nuovi bisogni di cittadinanza, all’avvento della democrazia digitale, alla diffusione orizzontale delle idee e della produzione culturale.
Una delegazione dell'Arci Nazionale si è recata in Grecia nei primi giorni di dicembre, su invito di "Solidarity for all", per visitare le esperienze di auto-organizzazione e di mutuo soccorso che stanno nascendo come reazione alla immane devastazione sociale prodotta dalle politiche di austerità.
Della delegazione hanno fatto parte il presidente nazionale Paolo Beni, Marco Andrei e Jacopo Forconi dell'Arci di Firenze, Chiara Fiocchi dell'Arci di Milano, Raffaella Bolini della presidenza nazionale.
di Francesco Martone (*), Alberto Zoratti (**)
di Alessandro Cobianchi, presidente Arci Puglia, e Lorenzo Cazzato, presidente Arci Taranto
Cosa sanno gli italiani delle guerre in corso? Poco o nulla. E quel poco che si sa spesso è deformato da filtri e specchi che alterano la realtà e ci impediscono di riconoscerla. Eppure le guerre ci sono e ci coinvolgono pesantemente. E noi non possiamo permetterci di non sapere. Per colmare questo vuoto, L’Atlante delle Guerre e dei conflitti del mondo, realizzato dall’Associazione 46° Parallelo, torna a dicembre 2012 in libreria con la quarta edizione.
Con la mafia si lavora e con lo Stato no? Sembra impossibile ma questo interrogativo è stato posto talvolta, magari provocatoriamente, quando attività economiche e produttive, simbolo del potere delle mafie, una volta sequestrate dallo Stato, siano rimaste chiuse lasciando senza lavoro e senza reddito i lavoratori coinvolti. Le carenze dell'attuale legislazione e l'assenza del ruolo del governo non consentono infatti che esse diventino modelli di legalità economica capaci di garantire sicurezza sociale.
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Editoriale
* Il trasformismo dei poteri forti.
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