Una delegazione ARCI ha incontrato i volontari che supportano i migranti in alta Val di Susa

Una delegazione ARCI ha incontrato i volontari che supportano i migranti in alta Val di Susa

Una delegazione ARCI ha incontrato i volontari che supportano i migranti in alta Val di Susa, presso la stazione ferroviaria di Bardonecchia
 
Nei locali messi a disposizione dal soccorso alpino ci ha ricevuto la dottoressa Marina Morello, dottoressa, volontaria della Ong R@inbow for Africa - R4A. Nel locale adiacente, messo a disposizione dalle Ferrovie in accordo con l'amministrazione comunale, dormono una decina di ragazzi provenienti da diversi paesi. L'accordo con le ferrovie è che i volontari aprano lo spazio, un paio di salette riscaldate complessivamente di circa 20 mq, attrezzate con qualche brandina e un bagno (privo di doccia e acqua calda per lavarsi), dopo la partenza dell'ultimo treno, ogni sera alle 22.30.
Trovano accoglienza qui sopratutto migranti africani (Tunisia, Mali, Togo, Ciad, Senegal, Gambia...), ma anche asiatici (Pakistan, India, Bangladesh). Oltre ad uno spazio per riposare, la presenza del medico, grazie alla solidarietà della popolazione e delle associazioni della valle, trovano cibo, vestiti e informazioni.
 
Verso la mezzanotte, quando abbiamo terminato il nostro incontro e usciamo dalla stazione, arriva un pulmino bianco con targa civile francesce, si ferma in mezzo al piazzale senza parcheggiare, scendono due gendarmi che fanno scendere due ragazzi del Gambia diretti in Spagna, che hanno appena prelevato da un autobus. Quasi quotidianamente vengono riportati qui i migranti che – in autobus, in treno e a piedi – tentano di valicare la frontiera, senza avvisare né la polizia italiana né i volontari che gestiscono il presidio presso la stazione.
 
In questi giorni la Procura di Torino ha aperto un fascicolo e disposto degli accertamenti sul caso di Beauty, la 31enne di origine nigeriana, incinta e malata di una grave forma di linfoma, che è morta all'ospedale Sant'Anna il 15 marzo, dopo essere stata respinta una settimana prima alla frontiera di Bardonecchia dalle autorità francesi, ma pare che ci siano altri casi di respingimenti anomali, di malati abbandonati fuori dalla stazione (la scorsa settimana un bengalese con 40 di febbre) o minori non accompagnati.
 
Se chi tenta di valicare attraverso il Colle della Scala, trova a Bardonecchia quantomeno il presidio alla stazione ferroviaria, chi tenta la strada del Monginevro da Claviere, non trova un punto di accoglienza organizzato, ci sono fino 30, 40 persone a notte, che cercano riparo dove possono e con l'impegno di alcuni volontari (fra questi la rete “Briser les frontières”, sbriciolare le frontiere), ma nessun supporto delle istituzioni.
 
Nei prossimi giorni, insieme a L'opificio delle idee - Circolo Arci di Sant'Ambrogio, proveremo ad organizzare un'iniziativa che possa portare, con qualche piccolo gesto concreto, la nostra solidarietà verso chi cerca fortuna varcando il confine. Dicono “Abbiamo attraversato il deserto, il mare, attraverseremo anche la neve”, ma per qualcuno di loro – che arrivano qui con scarpe e abiti poco adatti e nessuna conoscenza dei luoghi – si è già rivelata un ostacolo estremamente difficile. 
 
Gabriele Moroni, Presidente ARCI Valle Susa
 
Collegno, 25/03/2018