Una delegazione dell'Arci Nazionale si è recata in Grecia nei primi giorni di dicembre, su invito di "Solidarity for all", per visitare le esperienze di auto-organizzazione e di mutuo soccorso che stanno nascendo come reazione alla immane devastazione sociale prodotta dalle politiche di austerità.
Della delegazione hanno fatto parte il presidente nazionale Paolo Beni, Marco Andrei e Jacopo Forconi dell'Arci di Firenze, Chiara Fiocchi dell'Arci di Milano, Raffaella Bolini della presidenza nazionale.
Con la mafia si lavora e con lo Stato no? Sembra impossibile ma questo interrogativo è stato posto talvolta, magari provocatoriamente, quando attività economiche e produttive, simbolo del potere delle mafie, una volta sequestrate dallo Stato, siano rimaste chiuse lasciando senza lavoro e senza reddito i lavoratori coinvolti. Le carenze dell'attuale legislazione e l'assenza del ruolo del governo non consentono infatti che esse diventino modelli di legalità economica capaci di garantire sicurezza sociale.
COMUNICATO STAMPA - ARCI NAZIONALE
“Il 25 aprile, il 1° maggio e il 2 giugno non si toccano. Sono i valori su cui si fonda la Repubblica”. Questo in sintesi la posizione della segreteria nazionale dell'Anpi che ieri ha diffuso una nota di protesta circa l'ipotesi del governo di sopprimere o accorpare alcune feste nazionali per aumentare la produttività. Nella “scure” incapperebbero anche le tre festività ben note per essere state già oggetto di tentativi analoghi (25 aprile, 1° maggio, 2 giugno).
Acqua potabile e servizi igienico-sanitari:
un diritto umano universale!
L’acqua è un bene comune, non una merce!
Venerdì 4 Maggio al Circolo Ratatoj di Saluzzo ci saranno Lo Stato Sociale e i Diverba. Lo Stato Sociale è uno dei progetti più freschi, intelligenti e irriverenti in circolazione. Vengono da Bologna, macinano tutto ed il suo contrario risputandolo con groove elettronici, rime e melodie che ti si incollano al cervello. Dal vivo sono una forza della natura con oltre 100 date all'attivo ed un seguito in rapida crescita in tutta Italia.
Il riconoscimento della cittadinanza italiana ai bambini che nascono nel nostro Paese da genitori stranieri ha il senso di una battaglia di giustizia e di civiltà. 78mila bambini nati in Italia da genitori stranieri, nel solo 2010, sono 78mila buone ragioni per non “distrarsi”, per prestare attenzione ad una realtà che rappresenta non solo il futuro ma già il presente del nostro Paese.