di Paolo Carsetti, del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
A settembre del 2012 è ufficialmente partita la campagna per l'ICE (Iniziativa dei Cittadini Europei) per l'acqua come diritto umano. È un percorso che il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua ha deciso di intraprendere all'interno della Rete Europea per l'Acqua scegliendo un primo terreno di attivazione a livello continentale. Con questa iniziativa ci si pone l'obiettivo di proporre alla Commissione Europea di legiferare a favore del principio dell'acqua bene comune e diritto umano universale, oltre a escluderla dalle logiche di mercato. A distanza di circa sei mesi dall'avvio di questa nuova campagna è possibile fare un primo bilancio. Per usare una paragone automobilistico potremmo dire che la raccolta firme sembra essere una sorta di diesel, ossia ha necessitato di qualche mese per andare a regime ma al momento procede speditamente e da pochissimo ha raggiunto quota un milione di firme.
Pertanto potremo pensare di sederci sugli allori, ma non è così. Infatti, circa il 90% delle sottoscrizioni proviene da soli due stati: Germania e Austria. Ci preme ricordare che per rendere valida questa proposta legislativa devono essere raccolte 1 milione di firme in almeno sette paesi dell'UE nell'arco di 12 mesi. Dunque oltre a Germania e Austria, altri cinque stati devono superare la soglia minima assegnatagli dalla normativa comunitaria. Per quanto ci riguarda, in Italia siamo ancora a meno di metà strada, avendo raccolto poco più di 20.000 firme sulle 55.000 richieste. Ma soprattutto siamo ancora ben lontani dall'obiettivo che come movimento per l'acqua ci siamo posti all'inizio di questa avventura, ossia 130.000 firme.
È chiaro che uno strumento nuovo e relativamente ignorato dai grandi media fa un po' di fatica a trovare l'attenzione della maggioranza dei cittadini, ma questo non ci può far desistere. Questo è il momento di impegnarsi maggiormente.
Lo diciamo a tutti quelli che hanno votato per i referendum del 2011 e, in generale, a tutte quelle persone che ritengono l'acqua un bene comune da tutelare e garantire per tutti.
Riteniamo che, ancora una volta, la battaglia per l'acqua pubblica possa aprire una strada di rivendicazione innovativa e che valorizzi i nessi, questa volta a livello europeo, perché si possa delineare un’alternativa alle politiche di austerity. Perché appare sempre più evidente, anche dal dibattito della campagna elettorale, che l'obiettivo è quello di privatizzare e creare nuovi terreni per il profitto a scapito di tutti noi. Siamo convinti che il percorso di questa iniziativa europea debba essere sostenuto e non possa fallire. Infatti siamo consapevoli che all'interno della Commissione Europea si prepara una nuova strategia per privatizzare i servizi pubblici, compresi quelli idrici. Sappiamo che le direttive europee sono indicazioni perentorie ai governi dei singoli paesi e, spesso, nascondono le volontà e gli appetiti dei grandi interessi finanziari. Per questo è necessario intensificare la raccolta di firme in tutta Europa, per dire in modo chiaro che l'acqua e la sua gestione devono essere pubbliche e fuori dal mercato, un diritto umano garantito per tutti. In conclusione, l'invito è quello ad attivarsi e a sostenere l'ICE «Acqua un diritto umano» andando a firmare sul sito www.acquapubblica.eu
Perché si scrive acqua, si legge democrazia... anche in Europa!
ArciReport, 12 febbraio 2013