Mohamed Brahmi, dirigente del Fronte Popolare e componente della Assemblea Costituente, è stato assassinato oggi di fronte alla sua abitazione aTunisi con dodici colpi di pistola.
Il Fronte Popolare, alleanza laica della sinistra tunisina, paga ancora una volta un prezzo altissimo al suo impegno per la democrazia, la laicità e i diritti, solo pochi mesi dopo l’uccisione, avvenuta in circostanze analoghe, del suo leader Chokri Balaid.
Basma Khalfaoui, la vedova di Belaid, era pochi giorni fa in Italia per chiedere a tutti i democratici italiani di far sentire alta la propria voce indifesa degli spazi di libertà e democrazia in Tunisia, messi in pericolo dalle forze reazionarie e oscurantiste.
Abbiamo visto durante il Forum Sociale Mondiale di Tunisi la forza e la energia buona della grande maggioranza della società tunisina, la sua sconfinata e incrollabile fiducia nella via pacifica alla democrazia.
Crediamo sia doveroso per tutti nel nostro paese - società civile, forze politiche e istituzioni - schierarsi con forza a fianco delle forze democratiche tunisine, fare il possibile perchè esse ricevano il massimo sostegno e la più grande solidarietà nel lavoro quotidiano che svolgono.
Al Governo Italiano e al Parlamento chiediamo che diano segnali forti e concreti in questa direzione nelle prossime ore.
Esprimiamo in questo momento drammatico la nostra solidarietà e la nostra vicinanza alla famiglia, ai compagni e alle compagne del Fronte Popolare, a tutti i democratici e al popolo della Tunisia, ancora una volta costretto a fare i conti con la barbarie politica che cerca di fermare la transizione democratica e di chiudere gli spazi di agibilità necessari perché si realizzi.
Roma, 25 luglio 2013